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Un missionario entusiasta, 50° di Messa di p. Nando Mencarelli

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Era l'agosto del 1994 quando varcavo per la prima volta la porta della casa dei saveriani di Ancona, in via del Castellano. Era l'inizio di un campo missionario per giovani che ha segnato la mia storia personale insieme alla famiglia dei saveriani. Ricordo il clima di accoglienza che respirai sin da subito e che mi catturò.

Sorridente e vitale

A un certo punto, durante l'esplorazione di un ambiente del tutto nuovo, capitai in un grande salone al seminterrato. Inaspettatamente, lì ho trovato un simpatico signore, intento a dipingere dei grandi pannelli che raffiguravano la vita di mons. Guido Conforti, un nome che a me era sconosciuto fino a quel momento.

Quel signore con i capelli grigi, l'inconfondibile pizzetto bianco e il pennello in mano, era padre Nando Mencarelli, che - ho poi scoperto - tutti chiamavano "Menca". Con il passare del tempo ho imparato a conoscerlo bene, ma ricordo che da subito mi aveva colpito il suo sorriso e la sua serena vitalità. Probabilmente mi ha raccontato qualcosa della sua missione in Indonesia e dei suoi viaggi in canoa. Una volta mi ha regalato un braccialetto, fatto con la scorza di un frutto locale e dipinto a mano con disegni tipici.

Ogni volta che padre Nando ricordava la sua missione in Indonesia ne parlava con passione, con nostalgia, con affetto, con gioia e con grande entusiasmo.

Quell'entusiasmo che era capace di trasmettere sempre, anche quando i suoi capelli sono diventati più bianchi.

Meglio di una medicina!

Chiunque entrasse nella casa saveriana, padre Nando era lì, sorridente, sempre con la voglia di scherzare. Riusciva a farti ridere anche se eri giù. Era una vero missionario terapeutico! L'entusiasmo e la voglia di scherzare lo facevano star bene con tutti. Anche i giovani stavano bene con lui, nonostante la differenza di età.

Due volte l'anno un bel gruppo di giovani si raduna nella casa saveriana di Ancona per vivere un'esperienza spirituale che chiamiamo "Tabor". Padre Nando, quando poteva, era sempre presente ai nostri incontri, soprattutto quelli in cui si pregava insieme. In modo discreto, con la sua testimonianza era di grande aiuto a quei giovani che si interrogavano sul futuro della propria vita.

Padre Nando è un grande missionario. Nella sua semplicità, sa dire la parola giusta e sa lasciare il segno. Questa è la testimonianza più vera: tutti coloro che in questi anni l'hanno conosciuto e frequentato, lo ricordano con grande affetto e gratitudine. Grazie, "Menca"!



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