Un capitolo nella metropoli, Quasi 60 anni nel Brasile sud
San Paolo è la sesta città più grande del pianeta; la sua zona metropolitana, con oltre 20 milioni di abitanti, è uno dei più grandi agglomerati urbani del mondo. In Brasile tutto è grande! Per capire l'estensione della città bisogna salire in alto. In centro città c'è il grattacielo "Palazzo Italia": dai suoi 165 metri di altezza, si vede quel trionfo del cemento che colpisce l'occhio del turista. Ma quanto è solo una parte della città. A 25 chilometri dal centro c'è un altro osservatorio: il "Pico do Jaraguá", un'altura di 1.135 metri sul mare. Da lassù si contempla l'estensione, la grandezza e la diversità urbanistica di tutta San Paolo.
44 saveriani riuniti a Santa Fé
Questo picco roccioso, immerso nel verde del parco naturale, domina anche sopra tre realtà significative per i saveriani: l'aldeia (la riserva) degli indio guaraní, un gruppo di 500 famiglie che ricorda come questa è la loro terra; il bairro (il quartiere) di Morrodoce, un agglomerato di povere casette abbarbicate sul pendio della montagna; il centro pastorale "Santa Fé".
L'aldeia dei guaraní ricorda il lavoro di p. Diego Pelizzari nella pastorale degli indio; il bairro Morrodoce testimonia la presenza delle saveriane; al centro "Santa Fé" gestito dai gesuiti, dal 5 al 12 gennaio, erano radunati in capitolo 44 saveriani che lavorano nel sud del Brasile, proprio nei giorni in cui le piogge insistenti stavano portando morte e devastazione in molte famiglie.
A quasi 60 anni dal nostro arrivo in questa nazione, oggi i saveriani sono presenti in 11 parrocchie, in 4 centri di animazione missionaria e vocazionale e in 2 case di formazione. Tutto questo viene da una bella storia, colma di fatiche e di zelo, e prova la vastità del lavoro missionario svolto. Un vescovo brasiliano, riconoscente, ci ha detto: "Come dire grazie ai saveriani per le oltre 70 parrocchie che in questo tempo avete formato e consegnato alla chiesa locale?".
"Per grazia ricevuta"
Il grazie più bello alla famiglia saveriana è venuto proprio dal Brasile, in una di queste tante parrocchie che sono state "consegnate": quella di San Raimundo Nonato, nella diocesi di Belo Horizonte. Nella comunità dedicata al "Beato Guido", il Signore ha concesso la grazia della guarigione al piccolo Thiago: il miracolo che ha aperto le porte alla canonizzazione del beato Conforti. Sì, è il grazie più bello!
A bassa quota, sotto al "Pico do Jaraguá", le sfide restano tante: le metropoli e le periferie, il grande sviluppo economico e gli enormi problemi sociali; le tante sètte evangeliche che dividono i credenti e dominano le radio e televisioni... La "grazia ricevuta" ha infuso nei saveriani entusiasmo e coraggio per affrontarle.
Con lo sguardo a Cristo, i saveriani hanno rinnovato il loro impegno: nuovo slancio nell'animare missionariamente la chiesa brasiliana; maggiore efficacia nella proposta vocazionale; impostazione missionaria delle parrocchie, senza togliere lo sguardo dalle sofferenze della gente.