Udine: cari amici, mi presento
Fa parte d'ogni esperienza umana e cristiana essere persone in cammino o in transito. Eccomi allora nella comunità dei saveriani di Udine, per imparare meglio a fare il gioco di squadra a servizio della chiesa missionaria di questa regione.
Sono nativo di Cittadella (PD), quarto di sette fratelli. La mia prima tappa formativa è avvenuta nella casa apostolica di Vicenza. Su invito di p. Giovanni Didonè, avevo trascorso una giornata in quella casa insieme a tanti altri ragazzi. Mi sono divertito tanto con la barca che era nel canale, che ho voluto tornarci di nuovo! Sollecitato a entrare nel seminario diocesano di Padova, mi veniva spontaneo rispondere: "seminario no, missionario sì". Il perché di questa risposta non lo so spiegare ancora oggi!
Così è iniziata la mia avventura missionaria, fino all'ordinazione sacerdotale e alla partenza per il Brasile. Dopo quattro mesi dal mio arrivo, mi è stato chiesto di affiancare il compaesano p. Alberto Pierobon per poi sostituirlo. Da lui ho imparato la vita pastorale e ho vissuto il dramma, ancora oggi inspiegabile, della sua scomparsa, con il corpo ritrovato dopo quaranta giorni.
Ho vissuto altre esperienze pastorali in contesti e luoghi diversi. La gente brasiliana è vivace, semplice e dinamica: mi ha contagiato con la sua cultura e stile di vita. Adesso, dopo 29 anni di Brasile e alcuni anni come rettore nella comunità saveriana di Zelarino (VE), mi trovo a iniziare questa nuova tappa a Udine.
Applicherò il metodo necessario in ogni cambiamento: vedere, ascoltare, conoscere, valorizzare, condividere le virtù e le capacità tipiche di questa regione d'Italia.
Me lo auguro proprio, come dice un canto brasiliano: "Vieni, camminiamo; perché la strada è camminare!".