In fuga per la missione… Saveriani ora e sempre
Il 2 settembre 1957 tre giovani seminaristi - Carlo Lucini, Luigi Brioni e Sandro Parmiggiani - terminati gli studi liceali con la maturità "classica", lasciavano il seminario di Cremona per entrare tra i missionari saveriani. In realtà, non avevano avuto ancora la benedizione del nuovo rettore, mentre il vescovo aveva dato il suo benestare... a malincuore.
Quel "sì" a denti stretti
Proprio al vescovo, uno dei tre aveva ricordato coraggiosamente una frase del predecessore, mons. Cazzani: "Sono contento quando un seminarista mi chiede di andare missionario, perché sono sicuro che Dio me ne manderà altri dieci". Il nostro vescovo, invece, rispose con una battuta: "Ma intanto noi ne perdiamo tre e la vostra classe è quasi dimezzata!".
La nostra decisione era maturata negli anni precedenti e non era frutto di risentimenti. Forse il vescovo temeva di perdere altri seminaristi, dopo il nostro "cattivo esempio". Tanto che nell'anno di noviziato ci fu proibito di scrivere agli amici del seminario...
Vale la pena ricordare che in quegli anni i seminaristi a Cremona erano circa trecento, confermando la famosa profezia di mons. Cazzani, il cui zelo apostolico e santità di vita non sono mai stati dimenticati. Da oltre 25 anni, le cose sono molto cambiate e non solo a Cremona, che ha ora una ventina di seminaristi, ma in tutta l'Italia. Le vocazioni sono diminuite e tanti seminari hanno dovuto ridurre gli spazi. La stessa sorte è anche per le vocazioni missionarie.
La speranza non delude
Il 15 settembre 2008 quei tre studenti cremonesi in fuga dal seminario hanno celebrato il 50° anniversario di vita religiosa e missionaria - p. Carlo e p. Sandro in Italia, p. Luigi in Sierra Leone - uniti spiritualmente a molti altri sparsi nel mondo. Speriamo di ritrovarci il 15 ottobre 2011 per celebrare il 50° anniversario della nostra ordinazione sacerdotale, insieme ai nove compagni di studi ancora al lavoro in varie nazioni e ad altri nove che sono già volati in paradiso.
Un ricordo pieno di venerazione va soprattutto a p. Giovanni Carrara, martire in Congo nel 1964, e anche a p. Giorgio Gagliani e p. Delio Romagnoli, morti a causa di incidenti stradali in Brasile e Messico. Un ricordo devoto e affettuoso anche per p. Simone Vavassori e p. Lorenzo Scaglia, che ci hanno lasciati dal Congo e dall'Indonesia.
Vivi o defunti, noi cerchiamo di essere - adesso, come nel passato, e per sempre - missionari secondo lo spirito del nostro patrono san Francesco Saverio e del nostro fondatore mons. Guido Conforti.
La nostra speranza è sicura: "Il Signore Dio vi ha portato, come un padre porta il proprio figlio, per tutto il cammino che avete fatto" (Deuteronomio 1,31).