Chi ha paura della santità? Festa del Conforti, Parma
Una giornata splendida e illuminata dal sole il 5 novembre 2010, festa del beato Conforti e della famiglia saveriana da lui fondata. Tanti saveriani sono venuti dalle comunità del nord e sud Italia per festeggiare insieme. Erano con noi anche le saveriane di Parma.
Nel pomeriggio del 4 novembre abbiamo partecipato al ritiro spirituale, predicato da p. Rino Benzoni, superiore generale dell'istituto. L'anno che abbiamo davanti sarà un anno speciale per tutti noi; perciò il tema della nostra meditazione è stato "la santità.
Il "sì" a Dio ogni giorno
Che bello avere un padre fondatore santo! Padre Rino ha affermato che la canonizzazione imminente del Conforti è per noi un motivo di gioia e anche un'occasione per riflettere sulla nostra santità. Siamo tutti chiamati alla santità. Ecco perché, riprendendo l'invito lanciato dai saveriani del Burundi, p. Rino ci ha incoraggiati a "togliere il pudore e la paura di parlare della santità".
La santità di Conforti nasceva dalla sua vita quotidiana, dalle cose ordinarie; non c'era niente di straordinario. Nei suoi scritti egli ci ricorda che la santità consiste nel fare la volontà di Dio ogni giorno della nostra vita. Pur essendo fonte di bellezza, la santità è un combattimento, porta in sé stessa la croce. Non possiamo immaginare la missione escludendo la croce: "È così che si ama!".
Come consacrati siamo chiamati a diventare santi, a rinnovare sempre di più lo zelo missionario. La santità è possibile se ogni giorno diciamo il nostro "sì" a Dio. Un "sì" che ci accompagna e coinvolge in tutto: nel pensare, nell'amare, nel cercare.
Canti di lode e d'allegria
Venerdì 5 novembre, nella celebrazione Eucaristica, dodici studenti di teologia hanno detto di nuovo "sì" al Signore e alla chiesa missionaria, promettendo di vivere i voti religiosi annuali. Padre Giuliano Perozzi, saveriano marchigiano, ha dato il suo "sì" totale e definitivo alla missione nella famiglia saveriana. Tutti i presenti hanno espresso la loro gratitudine a Dio per questi segni del suo amore infinito.
Con canti di gioia, che esprimevano lo zelo missionario della nostra famiglia, gli studenti saveriani hanno animato la Messa, terminata con il canto della "Salve Regina" intorno alla tomba del beato fondatore.
"Un'anima sana in un corpo sano", diceva un pedagogo francese! Perciò, dopo la Messa ci siamo tutti ritrovati per un bel pranzo di famiglia. Seduti a tavola, abbiamo condiviso il cibo nella fraternità. E per allietare il pranzo, ci sono stati canti e scenette, musica e facezie:
Dio sia lodato ogni momento!