''Spezzare pane per tutti i popoli'', Veglia missionaria
Il seminario diocesano di Pontecagnano - Faiano ha accolto per la prima volta la veglia missionaria diocesana. Organizzata dal centro missionario di Salerno in collaborazione con i saveriani, la veglia 2010 ha riunito nella chiesa del seminario almeno 700 persone. È stata presieduta con entusiasmo da mons. Luigi Moretti.
Il direttore del centro missionario don Giacomo Palo ci ha ricordato che il desiderio della chiesa universale è quello di riunire tutti i popoli della terra. "Non basta parlare di Gesù, ma bisogna farlo vedere concretamente con la testimonianza della vita; bisogna farlo risplendere davanti a tutti, ai giovani in particolare".
La missione non è un hobby
L'arcivescovo ha guidato la nostra riflessione. Ci ha detto che dobbiamo vivere in comunione con chi non ha ancora incontrato Gesù e aspetta l'occasione per farlo. Dobbiamo dilatare il cuore verso gli altri, facendo sì che la missione di Gesù giunga a compimento: farlo conoscere a tutti. Dobbiamo essere bocca, mani e cuore di Gesù per avvicinare e comunicare l'opera di Dio.
Più cresce il nostro rapporto con Gesù, più deve crescere il rapporto con coloro che aspettano di incontrarlo. La missionarietà nasce nel cuore di ognuno e si deve allargare, seguendo la logica dell'amore di Dio. Il Signore oggi vuole operare attraverso di noi. Quello che Lui ci ha dato e che ci cambia il cuore, dobbiamo donarlo anche agli altri. Dicendo il nostro "sì", dobbiamo diventare protagonisti nella costruzione del regno di Dio.
Viviamo la comunione con i missionari, che non nascono nel deserto, ma sono il frutto di una comunità viva. Chi è partito, deve sentire che non è solo, ma ha una comunità che lo segue. La missione non può essere l'hobby riservato ad alcuni, ma il volto della nostra chiesa.
Un'esperienza di fede
Sara Oliva è intervenuta a nome dei giovani che l'estate scorsa hanno fatto un viaggio missionario in Colombia, Bangladesh e Congo. Sara ha detto di aver vissuto un'esperienza di fede che l'ha colpita al cuore. È stata tra la gente povera, che non perde mai la speranza e ringrazia Dio e i missionari.
La loro vita l'ha emozionata, anche perché ha visto che i poveri sono... "liberi di volare". A Bukavu ha anche incontrato il sacerdote salernitano don Antonio Romano, di cui ha letto una lettera. Anche lui, come prete fidei donum, sente di essere stato mandato dalla sua diocesi.
La missione di ogni giorno
Abbiamo ascoltato anche la testimonianza del saveriano p. Giovanni Gargano, missionario in Bangladesh. In un video ci ha mostrato immagini di bambini baraccati lungo la ferrovia. Soprattutto ci ha ricordato che molti bambini lavorano fin da piccoli in situazioni molto difficili. A loro bisogna dare una speranza di vita e condividere insieme anche un semplice piatto di riso.
Padre Giovanni è il prodotto della sua comunità e ha ringraziato il Signore per la sua vocazione, frutto della fede dei genitori che con generosità hanno donato il loro figlio alla missione di Gesù. La sua scelta è frutto di un impegno iniziato a Salerno e allargatosi fino agli estremi confini della terra. In questi tre anni e mezzo in Bangladesh ha sentito vicina la sua diocesi attraverso la preghiera, la simpatia e l'aiuto.
La missione... continua
Dopo le preghiere di intercessione, l'arcivescovo ha spezzato il pane che è stato distribuito e mangiato da tutti i presenti. Poi, ricevuta la benedizione di Dio, siamo tornati ai nostri posti, perché la missione continua. Ci diamo l'appuntamento per la giornata dell'infanzia missionaria il 6 gennaio e la giornata dei missionari martiri il 24 marzo.
- Tutte le realtà missionarie del territorio possono inviare al mio indirizzo e-mail pofpofalbatros@yahoo.fr una descrizione e qualche foto di ciò che fanno, in modo che sia conosciuto da tutti. Così, la rete di contatti si allarga. Grazie!