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Cari amici, sono passati sei anni da quando, arrivando nella comunità saveriana di Vicenza, mi presentavo ai lettori di "Missionari Saveriani". Mi chiedevo: come mi troverò in una comunità già così celebre per la santità di p. Uccelli e per l'abbondanza di vocazioni saveriane? Cosa potrò fare di buono in una comunità feconda di iniziative? Devo dire che, grazie all'accoglienza cordiale ricevuta, mi sono sentito ben presto a mio agio.

La casa di tutti i gruppi

Mi sono inserito pienamente nell'ambiente e nella pastorale diocesana, accolto con tanta cordialità e amicizia e sempre incoraggiato nelle varie iniziative d'animazione missionaria. Ho potuto partecipare con interesse a vari consigli della pastorale diocesana, dove ho trovato sempre un clima dl amicizia e di zelo apostolico-missionario.

La nostra comunità era sempre aperta agli incontri di carattere religioso e pastorale. Ho cercato di fare in modo che tutti vedessero la nostra casa come la casa di tutti i gruppi. Questo ideale poi si è realizzato grazie alle iniziative dei saveriani e in particolare di p. Luciano Bicego che ha fondato vari gruppi (il Gams, le Famiglie per la missione e i Giovani insieme per la missione).

Missione e accoglienza

Ho constatato che tante persone vogliono bene ai missionari e apprezzano il nostro lavoro. Nella diocesi di Vicenza sono numerosi i gruppi parrocchiali che si sono formati spontaneamente e che sono legati a una missione particolare o a un missionario. È una potenza considerevole che se fosse coordinata potrebbe dare risultati ancora migliori.

A mio avviso però, dal punto di vista missionario rimane da fare ancora una conversione: bisogna prendere atto che la missione si realizza anche nel nostro territorio, dove la fede si chiude sempre più nella sfera del privato e dove mancano forti testimonianze profetiche di vangelo vissuto più radicalmente. Mi ha colpito, in questi giorni, la presentazione del nuovo film di Ermanno Olmi, da cui traspare che il valore più importante oggi è l'accoglienza: "Non basta essere cattolici - ha affermato - bisogna ricordarsi anche di essere cristiani". Negli anni trascorsi a Vicenza l'accoglienza è stato uno degli impegni a cui ho cercato di dare la priorità.

Saluto tutti con affetto

A Vicenza ho lasciato tanti amici. Saluto tutti i sacerdoti che mi hanno offerto la possibilità di dare la mia testimonianza di missionario e che mi hanno donato la loro amicizia. Saluto coloro che hanno fatto della nostra casa la sede dei loro incontri (in particolare "Raggi di pace"), la parrocchia, il gruppo missionario di S. Bertilla e i gruppi missionari della Bassa Padovana con cui abbiamo fatto un buon cammino di formazione.

Sono certo che la simpatia e la collaborazione che ho trovato io, ora vengano assicurate anche a p. Elio.

Vi ricorderò sempre nella mia preghiera; davanti al Signore continueremo a incontrarci con fiducia e serenità.



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