Una giornata davvero memorabile
Quattro giovani sacerdoti a Makeni
È stata una splendida giornata quella dell’8 maggio scorso, per la diocesi di Makeni in Sierra Leone. Danze e canti ritmati dal tamburo e accompagnati da strumenti musicali africani; abiti sgargianti sul caratteristico tessuto gara, appena uscito dalle tintorie artigianali africane; immagini di personaggi importanti, motivi floreali e scritte che esprimono adesione a Cristo.
Con i sette sacramenti, una scelta di vita
C’era tanta gioia sul volto e nel cuore di migliaia di cattolici e simpatizzanti, arrivati da tutta la diocesi di Makeni, nel cortile e sotto le palme del centro pastorale per una grande liturgia eucaristica. Erano presenti anche i grandi capi che lo scorso settembre hanno partecipato a Roma al giubileo del Papa e poi, i genitori, parenti e amici dei quattro giovani sierraleonesi pronti a compiere la scelta più importante della loro vita.
La festa era proprio per accompagnare Victor, Edwin, Francis ed Emmanuel fino all’altare. A ordinarli sacerdoti è stato il cardinale Giuseppe Tomko, fino al 2002 responsabile di Propaganda Fide, la Congregazione vaticana che si occupa delle missioni cattoliche nel mondo. Il cardinale era assistito dal vescovo saveriano di Makeni, mons. Giorgio Biguzzi, e da una settantina di sacerdoti arrivati da tutta la Sierra Leone. Con loro, i seminaristi Francis Bangura e Peter Yillah pronti per il diaconato.
Nella stessa liturgia, una dozzina di adulti hanno ricevuto i sacramenti del battesimo, cresima, eucarestia e matrimonio, mentre a un anziano catechista, da oltre quarant’anni al servizio della missione cattolica, è stata fatta l’unzione degli infermi.
Perdono e riconciliazione
La Messa è iniziata con la preghiera comunitaria di perdono a Dio e ai fratelli. Perdono e riconciliazione costituiscono il tema costante e fondamentale per una popolazione che ha vissuto dieci anni di guerra. Chi può darci la forza per fare questo se non Colui che ci ha perdonato e ci ha riconciliati con Dio Padre e tra di noi? Così i sette segni sacramentali, che rafforzano la vita del cristiano e della chiesa, sono stati vissuti in un’unica celebrazione liturgica di lode e di ringraziamento.
Nell’omelia, il cardinale si è congratulato per i frutti spirituali della grande comunità cristiana e ha invitato tutti ad essere missionari con la propria vita.
I frutti della vita
Un grande significato ha acquistato la processione offertoriale: i rappresentanti delle numerose associazioni cattoliche e dei villaggi di origine dei nuovi sacerdoti, hanno portato all’altare i frutti della vita, i prodotti della terra e del lavoro agricolo e i preziosi doni dell’artigianato locale.
Tutti i presenti hanno partecipato ai vari gesti, esprimendo l’entusiasmo con il canto ritmato dai tamburi e dalle mani. In Africa, a Messa non c’è pericolo di annoiarsi! Il silenzio è diventato intenso quando i novelli sacerdoti hanno ripetuto per la prima volta le parole di Gesù sul pane e sul vino: il Salvatore si è fatto cibo e bevanda di vita eterna.
Un fiume di pace
Tutti in coro hanno cantato, “la pace viene da Dio e come un fiume passa attraverso me e te”, mentre i sacerdoti davano il segno della pace ai loro genitori e a tutta la comunità. Quanto abbiamo pregato per questa pace! Ora, o Signore, siamo qui a ringraziarti per questo dono e ti chiediamo che questo torrente renda fertile il terreno, che ormai sembrava deserto.
La festa è proseguita nei cortili della missione, nelle scuole, presso le suore di Madre Teresa, nei campi attorno, in ogni luogo in cui è stato preparato il riso per i tanti gruppi. Ogni gruppo si muoveva insieme, con la musica e la danza, mentre gioia e pace invadevano tutta la città di Makeni.