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Sensibili a… ''nuovi stili di vita'', Convegno a Cagliari

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Domenica 29 aprile si è tenuto il convegno missionario dell'arcidiocesi di Cagliari che ha trattato il tema "Nuovi stili di vita". Per parlarne è stato invitato un vero esperto, il missionario p. Adriano Sella della diocesi di Padova, che ci ha aiutato nella riflessione.

Sobrietà nel tempo e nello spazio

Il movimento "Nuovi stili di vita" è sorto negli anni ‘80, dopo la critica all'assistenzialismo sancito con il documento della campagna Contro la fame cambia la vita, promosso dal comitato ecclesiale per la cooperazione missionaria, dagli istituti missionari, dalle organizzazioni missionarie e dalla Caritas italiana.

Sono tre i pilastri che ci liberano da quel consumismo che crea bisogni: la sobrietà per la scoperta delle cose fondamentali nella vita; il tempo usato da protagonisti e non da vittime; lo spazio come passaggio dai conflitti alla solidarietà. L'operazione zaino della vita ci educa al necessario. È fondamentale da portare sulle spalle nel nostro cammino, gettando nel cestino il superfluo e l'inutile. Si percorrono le vie del consumo critico, delle scienze umane, delle responsabilità sociali nelle energie sostenibili, della felicità nelle relazioni sociali, del commercio equo solidale.

Quattro nuovi rapporti

Andrea Perra, dell'associazione "Oscar Romero" che gestisce la bottega del commercio equo e solidale, ha ricordato le problematiche legate agli squilibri economici tra nord e sud del mondo, al fine di promuovere un'economia di giustizia, la proposta di stili di vita sostenibili, la finanza etica e il turismo responsabile.

L'iniziativa è partita a Breuklen in Olanda nel 1964 da un gruppo cristiano ecumenico missionario. Lo scopo era superare l'assistenzialismo caritativo e cambiare le strutture che si servono di intermediari sfruttatori. È preferibile costruire un circuito che vada direttamente dai produttori responsabili ai consumatori organizzati.

In marcia per dire "no"

Padre Sella sostiene che le nuove relazioni vadano vissute a tre livelli: personale, comunitario, istituzionale. Ogni giorno è possibile cambiare, perché nasciamo con il gene positivo della crescita che va sfruttato per imparare a fare il bene.

Per questa sfida educativa, oltre alle riflessioni di p. Adriano sono stati presentati gli orientamenti pastorali del decennio 2010-2020 "Educare alla vita buona del vangelo".

Il 13 maggio abbiamo partecipato alla marcia della pace a Cagliari, nel ricordo del bombardamento sulla città del 1943. È stata l'occasione anche per dire "no" all'acquisto degli aerei F-35, perché la corsa agli armamenti è un'offesa a tutti i disoccupati e cassaintegrati della Sardegna e dell'Italia.

Nuovi stili di vita, visti da...

Don Giuseppe Spiga, "fidei donum" in Brasile, in una lettera ha ribadito il tema delle nuove relazioni che dobbiamo vivere oggi.

  • Rapporto con le cose: ci sono semplici cose che diventano importanti quando non ci sono più. Qui in Brasile abbiamo poche cose, soprattutto questo popolo ha poche cose.
  • Rapporto con le persone: l'abbraccio della gente è il significato più bello della dimensione del rapporto interpersonale, un avvolgente abbraccio che unisce mente e cuore.
  • Rapporto con la natura: la natura è davvero un miracolo di tante tonalità di verde. Il 46% delle foreste del Maranhao non esiste più.
  • Rapporto con la mondialità: questo dovrebbe essere l'aspetto migliore, quello che ci permette di essere fratelli, conoscendoci senza limiti di frontiere, lingua e religione.


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