''Rete speranza'' per il futuro
di: Maria Rosa.
L'associazione "Rete Speranza", d'ispirazione cristiana, libera, autonoma e aperta a tutti, è nata ufficialmente a Desio nel 1988 per aiutare i minori e le famiglie del Brasile. La spinta è arrivata in seguito all'incontro fra padre Natalio Fornasier, missionario saveriano, e Silvano Rota (l'attuale presidente), in collaborazione con alcune famiglie che in quegli anni avevano adottato dei bambini in Brasile.
Uguali diritti e pari opportunità
L'idea era di continuare ad aiutare il popolo brasiliano e tutti quei bambini che ne avevano bisogno. Si cominciò così prima a inviare materiale vario e poi a progettare interventi più articolati con la collaborazione delle comunità e nel rispetto della cultura locale. Nel 1989 "Rete Speranza" diventa onlus e nel 2000 ente autorizzato dallo Stato italiano per poter espletare le pratiche di adozione internazionale in Brasile e in seguito anche in Bielorussia.
L'incontro con i saveriani e la loro spiritualità ci ha portati a condividere valori importanti e a operare nella direzione di "fare del mondo una sola famiglia" solidale e fraterna, un mondo senza povertà in cui convivano le diversità culturali, l'uguaglianza dei diritti e le pari opportunità.
Incontro e scambio tra diversità
Attualmente interveniamo in Italia coordinandoci con le realtà locali, attraverso iniziative di sensibilizzazione per combattere le cause del grave divario economico tra nord e sud del mondo, favoriamo nuove pratiche di solidarietà, incoraggiamo la convivialità dei popoli e l'educazione alla pace. Come ente autorizzato all'adozione internazionale, prepariamo e seguiamo le coppie adottive nell'ottica dell'intercultura, convinti che l'accoglienza di bambini provenienti da altre culture si gioca in un processo di incontro e di scambio fra diversità.
In Brasile gestiamo direttamente due grandi progetti nati dalla collaborazione con le realtà locali e altre piccole realizzazioni dedicate ai minori. Nel 1993 abbiamo inaugurato il centro professionale di Curitiba: un centro costruito grazie agli aiuti di tanti amici e che ha permesso a molti ragazzi provenienti da realtà estremamente povere di studiare, diplomarsi e inserirsi dignitosamente nel mondo del lavoro.
Il centro professionale di Curitiba
Dal 1994 ad oggi, quasi settemila ragazzi si sono diplomati e per noi è una gioia sapere che le nostre fatiche possono contribuire alla formazione umana e professionale di tanti giovani. In questo momento alcuni corsi professionali sono stati modificati e l'attenzione si è spostata soprattutto sugli adolescenti dai 12 ai 18 anni, in condizioni di rischio sociale, provenienti da strutture di accoglienza e dalle comunità della regione metropolitana di Curitiba.
Al centro professionale i ragazzi e le ragazze sono aiutati da un'equipe di educatori che li aiutano attraverso attività mirate a sviluppare integralmente la loro personalità. Dialogo e ascolto sono alla base del nostro operare educativo. Il centro è coordinato da professionisti brasiliani e dalla volontaria Graziella Colombo, con "Rete Speranza" da più di 15 anni, che permette la realizzazione di un sogno: fare del mondo una sola famiglia.
Al centro ci si occupa anche di giovani fra i 16 e 25 anni con un programma che ha lo scopo di formare, specializzare e accompagnare nel mondo del lavoro i giovani provenienti da realtà disagiate.
Uomini e donne di speranza
Un altro progetto è il centro di promozione umana per le donne della periferia di Curitiba. L'obiettivo è offrire a ognuna un luogo dove sentirsi accolta e accompagnata per dare un senso alla propria situazione, attraverso l'educazione e un percorso volto al benessere e alla salute. È uno spazio in cui, sentendosi curata e amata, la donna può evolvere anche attraverso la proposta di brevi corsi di formazione che diano la possibilità di trovare lavoro, ad esempio come operatrici di taglio e cucito, parrucchiere o addette alla cucina.
Educare alla salute integrale diventa lo stile da proporre, uno stile che ci invita a vivere come uomini e donne di speranza che si inseriscono concretamente nella realtà esistente. Al centro ci sono spazi anche per i bambini, spazi per imparare a danzare, per imparare a suonare, per mantenere viva la cultura del popolo brasiliano.
Non è facile mandare avanti questi progetti. In Italia, una rete di volontari, attraverso varie attività, permette di reperire i fondi per continuarne la realizzazione. Crediamo sia importante continuare sulla strada della condivisione e della solidarietà. Concludiamo con un ringraziamento particolare a missionari saveriani che in questi anni ci hanno accompagnato.
La festa dei popoli di Desio è per noi sempre una tappa importante per aprirci al dialogo e alla valorizzazione di ogni cultura. Don primo Mazzolari in un suo scritto ci ricorda che il nostro impegno deve essere costante:
"Ci impegniamo perché crediamo nell'amore, la sola certezza che non teme confronti, la sola che basta a impegnarci perpetuamene...". Vi aspettiamo in Brasile!