Sei comunità sorelle
Hortolândia è terra di immigrazione. Creata come comune indipendente da soli 25 anni, ha visto crescere la sua popolazione in modo esponenziale: da 60 a 220mila, su un territorio di 62 chilometri quadrati.
La parrocchia dei saveriani ha poco più di un anno e vogliamo costruirla secondo la definizione di papa Francesco: “Chiesa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie... Comunità di comunità, santuario dove gli assetati vanno a bere per continuare a camminare, e centro di costante invio missionario”.
Comunione, ascolto, pari dignità
La nuova parrocchia, intitolata a san Guido Conforti, ha circa 40mila persone, è formata da sei comunità, ciascuna delle quali è coordinata da un laico o una laica. In Brasile, molte parrocchie, distribuite su un ampio territorio, contengono, al loro interno, varie comunità, ciascuna con le sue strutture.
Lì, i cristiani del luogo si incontrano (durante la settimana e la domenica), pregano, si aiutano e si sostengono. Forse san Guido non avrebbe mai immaginato una parrocchia le cui comunità sono uguali, sorelle.
Un po’ come oggi sta succedendo in Italia, dove le unità pastorali hanno pari dignità e importanza. Questo nuovo volto di parrocchia non solo è voluto da papa Francesco (EG 28), ma anche dai vescovi brasiliani. Essi parlano di una nuova parrocchia, dove non ci sia più lo stile “piramidale” (una comunità centrale che comanda sulle altre), ma comunione, ascolto, pari dignità.
Questo nuovo stile deriva quasi spontaneamente dal messaggio e dalla spiritualità che Conforti ci ha lasciato: “Noi tutti siamo fratelli, perché figli di uno stesso Padre, redenti da uno stesso prezzo, destinati a una medesima gloria”.
Libertà, uguaglianza, fraternità, figli dello stesso Padre, tutti fratelli e sorelle… Proprio come vuole san Guido.