Caro direttore, anzitutto felicitazioni per la canonizzazione del vostro fondatore! Lui sa quanta posta, quanti bollettini... arrivano sulla scrivania di un parroco e di una parrocchia, ed è inevitabile che uno faccia una selezione con il destino che anche lui sa della maggior parte della carta stampata: il cestino! La vostra stampa oggi veicola nei nostri ambienti una crescente pregevole qualità. È il tempo che obbliga a una dura selezione e questo lo sappiamo entrambi. Con dispiacere ma con realismo, chiedo di annullare l'invio alla mia parrocchia. Grazie della comprensione,
don Gino Moro - Selargius, Cagliari.
Riceviamo il vostro mensile "Missionari Saveriani" e non abbiamo mai provveduto al sostegno economico dello stesso. Chiediamo se è previsto un contributo economico (abbonamento o offerta libera) o se viene inviata gratuitamente al seminario. Auguriamo ogni bene,
GAMIS - Seminario di Padova.
Carissimi,
rispondo ai sacerdoti e ai seminaristi, ma anche a tutti voi lettrici e lettori, che ci seguite con vivace entusiasmo.
Caro don Gino, è sempre una fitta al cuore quando un parroco decide di rinunciare a una rivista missionaria, perché - stando a quanto scrivi - il suo destino è segnato prima ancora di aprirla: il cestino. Un cestino grande, extra large, per contenere tutta la posta che arriva alla "parrocchia", anche se "veicola una pregevole qualità". E il cestino riceve tutto, con un silenzio assordante. Potesse parlare..., quante cose avrebbe da dire, il cestino del parroco!
San Guido Conforti lo sa, eccome! Ci teneva moltissimo ai preti, tanto da dedicare loro molto del suo tempo prezioso. A conclusione di un convegno per preti a Bergamo, egli gridava: "Laboremus! Lavoriamo nell'agitare, nel diffondere l'ideale missionario tra il clero, con la persuasione che spetta a noi suscitare lo spirito apostolico nel popolo. Parlatene dall'altare, dal pulpito, dal confessionale. Lavoriamo a favorire le vocazioni missionarie, lavoriamo con la preghiera, che è il lavoro più efficace. Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria: in Italia ci sono tanti periodici missionari, per tutti i gusti e gradi di cultura. Diffondiamo questa stampa specialmente fra la gioventù, e l'ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori. E tutto questo nostro lavoro sia organico, perché l'organizzazione fa prodigi!".
Dopo queste parole di un "santo", cos'altro aggiungere? Anche per noi, preti e seminaristi sono importantissimi; il vostro ruolo è immenso. Per questo, ci teniamo a mandarvi la nostra stampa. Non gettatela nel cestino (Gesù direbbe: "Non gettate le perle ai porci!"); mettetela invece a disposizione della gente, in un bell'angolo della vostra chiesa e del vostro ufficio, in modo che tutti vedano che voi ci tenete alla missione universale della chiesa e tutti si sentano incoraggiati ad essere missionari nel mondo di oggi.
Grazie per l'attenzione, e san Guido ci accompagni con la sua benedizione.
p. Marcello, sx.
