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Se Gesù diventasse una tv?, Tra provocazioni e auguri

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Stavo leggendo "Benvenuti al ballo della vita", un libro di Giulio Dellavite recentemente acquistato, quando sono incappato in una singolare supposizione dell'autore. "Perché Dio non cambia? Anziché farsi uomo, perché non si fa televisione? Anziché entrare in una mangiatoia del presepio, perché non prende il posto della tv di casa nostra? Forse avrebbe più chance di avere spazio e attenzione...".

Per accorgersi di Lui...

Lo scrittore continua: "Se Gesù si facesse tv avrebbe una stanza speciale in cui riunire tutta la famiglia, sarebbe il centro dell'attenzione e tutti lo ascolterebbero senza interrompere e discutere. Mi piacerebbe che Gesù provasse la cura particolare che riceve il televisore quando non funziona.

Se Gesù si facesse tv, potrebbe essere lui a fare compagnia ai papà che tornano stanchi dal lavoro, o a essere cercato dalle mamme. Se Gesù si facesse tv mi piacerebbe vedere fratelli e sorelle litigare tra loro per stare un po' con lui; vedere in altri momenti, seppur rari, tutta la famiglia divertirsi insieme davanti a lui anche se non dice niente; oppure vedere qualcuno che tralascia tutto per passare del tempo al suo fianco.

Non gli stiamo chiedendo molto, solo di farsi televisione, perché forse così ci accorgeremmo davvero che lui c'è e ci parla, che lui abita le nostre case, che lui ci è vicino. Però è triste arrivare a chiedere questo a Dio. Forse non è Dio che deve cambiare rotta di discesa, ma siamo noi che dobbiamo scuotere il nostro cuore, per renderci conto che nasce ogni giorno vicino a noi".

L'icona di Epifanio

Nello stesso libro si parla di un tal Epifanio, un monaco che viveva nell'antico Oriente. Sapeva dipingere bellissime icone e lavorava molto per riuscire a disegnare il volto di Cristo. Non aveva pace, perché non trovava un modello adatto che esprimesse insieme gioia e sofferenza, morte e risurrezione, divinità e umanità. Allora si mise in viaggio scrutando ogni volto. Ma nessun viso era adatto e aveva abbastanza luce.

Un giorno, stanco, si addormentò e fece un sogno. Gli apparve un angelo che lo riportò alle persone incontrate e, per ognuna, gli indicò un particolare: la gioia di un innamorato, l'innocenza di un bambino, la paura di un condannato, la forza di un contadino, la sofferenza di un malato, la tenerezza di una madre, lo sgomento di un orfano, la speranza di un giovane, l'allegria di un giullare, il raccoglimento di un sacerdote...

Quando Epifanio si destò, dipinse l'icona. Vedendola, tutti restarono attoniti. Gli chiesero dove avesse trovato un modello e lui rispose: "Non trovi il Cristo nel volto di un solo uomo, ma trovi in ogni uomo un frammento del volto di Cristo".

Si tratta di ricominciare a guardare gli altri in faccia per davvero e renderci conto che sono nostri fratelli e sorelle. Buon Natale!



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