Saveriani e Famiglia Montini, Concesio premia mons. Giorgio Biguzzi
Concesio è stato al centro dell'attenzione nell'ultimo scorcio del 2009. La commemorazione dell'illustre cittadino Papa Montini ha occupato il mese di settembre con importanti iniziative culturali ed ecclesiali, realizzate dalla comunità parrocchiale e dall'amministrazione comunale. Sono state come un preludio, in vista della grande giornata - domenica 8 novembre - con la visita di Benedetto XVI.
Dedicato alla Sierra Leone
Tra le iniziative, una ha coinvolto anche i saveriani, nella persona di mons. Giorgio Biguzzi, vescovo di Makeni in Sierra Leone. La sera di sabato 26 settembre, nella chiesa di Sant'Antonino, il sindaco Stefano Retali con mons. Secondo Osio e l'accademia Gli scoiattoli hanno consegnato il "Premio della bontà Paolo VI" (alla 31ª edizione) al nostro vescovo per l'attività svolta a riscattare i bambini-soldato in Sierra Leone.
Nel ricevere il riconoscimento, mons. Biguzzi ha detto: "Accetto a nome di tutti coloro - i missionari per primi - che si sono dedicati con paziente amore per ridare ai bambini-soldato la dignità perduta con le violenze della guerra. Dedico questo premio ai bambini e ai giovani della Sierra Leone, perché possano avere un futuro di pace".
Accanto al vescovo sostavano Andrea, Vittorio e Bonifacio, tre giovani sierraleonesi che hanno offerto la loro testimonianza: "Abbiamo sofferto tanto, troppo. Solo la chiesa ci ha aiutato a recuperare la nostra dignità. Grazie a voi, che aiutate la nostra chiesa ad assistere la povera gente".
Un'amicizia di vecchia data
Non è la prima volta che le strade della famiglia saveriana e quelle della famiglia Montini s'incrociano. Racconta p. Flaviano Pisani, allora "apostolino" a Grumone (CR): "Accanto alla nostra scuola apostolica c'era un'azienda agricola. Per sfuggire ai bombardamenti di Brescia, l'avvocato Ludovico Montini (fratello del futuro Papa Paolo VI), e la sua famiglia avevano trovato rifugio in quella fatiscente cascina.
Il signor Ludovico era spesso assente per le sue attività e nel mirino per le sue idee antifasciste. Il rettore p. Azzolini esercitò tutto il suo zelo per venire incontro alle necessità della famiglia Montini. Ne è nata subito una cordiale e delicata amicizia, durata per tanti anni. Quando, dopo alcuni mesi da quel primo incontro, la famiglia si trasferì a Verolanuova, più di una volta sono stato mandato da p. Azzolini a portare frutta e verdura in casa Montini".
L'incontro con mons. Montini
Padre Amedeo Ghizzo racconta che un ragazzo ebreo, nascosto dal signor Ludovico, era stato accolto nel nostro istituto ed era stato suo compagno di banco per un certo periodo. E Nereo Gonzo ricorda che il rettore "a volte ci mostrava uno zucchetto bianco usato da Pio XII; l'aveva avuto da un certo mons. Montini di Brescia.
In una delle nostre passeggiate domenicali nella campagna di Verolanuova, proprio tra i filari delle piante da frutto, p. Azzolini ci portò tutti a salutare quel certo mons. Montini che egli conosceva: un sacerdote smilzo, che ci accolse con cordialità, mentre noi timidamente gli baciavamo la mano". Mons. Montini era allora Segretario di Stato e veniva in vacanza da Roma a Verolanuova dal fratello Ludovico.
Il gruppo "Amici Saveriani"
I saveriani sono approdati a San Cristo nel 1957 e l'altro fratello dr. Francesco Montini "li ha sempre stimati e amati con animo missionario". Era membro attivo del gruppo San Francesco Saverio, chiamato anche gruppo "Amici Saveriani". Dopo la sua morte improvvisa, alla Messa di suffragio nella chiesa delle madri canossiane, ai padri e studenti saveriani si erano uniti molti altri "amici".
Alla presidente del gruppo, contessa Maria Cantoni, giunse la nota del Papa: "Il Sommo Pontefice ama ricambiare tale attestato invocando eletti favori del Cielo sui membri del gruppo, affinché il Signore conforti i desideri di ognuno e ricompensi abbondantemente l'opera svolta in favore delle missioni" (cf "Missionari Saveriani" del 3 aprile 1971, pag. Brescia).