S. Francesco Saverio, Festa a Zelarino
San Francesco Saverio, dal Mozambico, il 1° gennaio 1542 ai compagni in Roma scriveva: “Ciò che facciamo è solo per servire Dio nostro Signore, aumenta in noi la speranza e la fiducia che Dio nostro Signore ci darà, a suo tempo, tutto il necessario per il suo servizio e la sua gloria”.
Si era fatto tutto a tutti
Come da tradizione, i saveriani di Zelarino il 3 dicembre hanno ricordato il loro patrono S. Francesco Saverio. Il fondatore San Guido Conforti, dopo aver letto la sua vita, volle diventare missionario e lo diede ai suoi confratelli come modello di vita. Questa gioia non poteva rimanere solo per noi. Ogni anno vogliamo condividerla con gli amici, in particolare con i presbiteri delle tre diocesi in cui lavoriamo qui in Veneto (Venezia, Treviso e Padova). Eravamo un bel gruppetto.
Dopo il saluto iniziale del superiore della comunità di Zelarino, p. Cisco ha ringraziato per la presenza, l’amicizia e l’accoglienza nelle parrocchie, ricordando la nostra disponibilità per l’animazione missionaria.
Don Luigi, parroco di Zelarino, nella sua omelia ha raccontato che quando era nel seminario Patriarcale alla Salute c’era una lastra di marmo che ricordava l’ordinazione sacerdotale di san Francesco Saverio. Quel giorno facevano una piccola processione e qualcuno evocava la sua vita. In attesa di partire per l’Oriente, il Saverio e i suoi compagni avevano occupato il tempo nel servizio all’ospedale degli Incurabili, che si trovava nelle vicinanze. La lettera dell’apostolo Paolo, in cui diceva che “si era fatto tutto a tutti”, era diventata realtà nella sua vita.
Felici di essere presenti dappertutto
Infine, quando arrivò in Giappone, la prima volta era vestito da sacerdote, ma poi indossò abiti giapponesi per annunciare meglio il vangelo nella cultura locale. Nel vangelo di Marco, in cui ci viene detto di “andare in tutto il mondo a proclamare la Buona Notizia”, si ricordano i segni che accompagneranno coloro che crederanno. L’importante è non stare fermi, ma mettersi in strada.
Don Luigi ci ha chiesto di capire i segni della presenza del Signore nella nostra vita.
Dopo la rinnovazione dei voti religiosi da parte di noi saveriani, la celebrazione è continuata. Al termine abbiamo ascoltato la lettera inviata dal Patriarca Francesco, impossibilitato a partecipare.
Francesco Saverio ci ha riuniti nella gioia che noi missionari desideriamo condividere con tutti. Saremo felici di essere presenti dappertutto.