La festa di S. Francesco Saverio - Salerno
Quest’anno, la tradizionale festa di san Francesco Saverio con i presbiteri della diocesi per motivi logistici è stata posticipata al 6 dicembre. Erano presenti una ventina di preti, altri erano assenti per impegni pastorali dovuti alla vicinanza della festa di San Nicola e alla solennità dell’Immacolata. È stata l’occasione anche per salutare p. Nazzareno che è già arrivato nella comunità saveriana di Desio.
Aneddoti e racconti lunghi 20 anni
Dopo l’accoglienza, c’è stato il momento formativo missionario. Ho parlato della mia esperienza tra gli indigeni Nàhuatl in Messico e della realtà pastorale e sociale delle due missioni dei saveriani nella diocesi di Huejutla-Hgo. Con diapositive ho illustrato alcuni momenti della vita delle comunità saveriane e dei villaggi delle due parrocchie di Santa Cruz e Acoyotla.
La celebrazione eucaristica presieduta da p. Nazzareno è stato un momento carico di significato emotivo e di testimonianza. Molto partecipata e sentita è stata l’omelia, nella quale p. Nazzareno ha illustrato la figura di San Francesco Saverio e ha parlato degli oltre 20 anni di presenza. Attraverso aneddoti e racconti, egli è stato capace di ricordare tanti momenti belli della sua esperienza pastorale tra la gente di Salerno.
Il saluto del vescovo e della diocesi
Il Vicario generale don Biagio ha ringraziato p. Nazzareno, anche a nome del vescovo Luigi, per il grande lavoro da lui svolto. Alle 13 ci siamo ritrovati per il pranzo. Un’altra bellissima occasione per stare insieme con allegria e toccare con mano la fraternità sacerdotale e missionaria.
Auguriamo a p. Nazzareno un fecondo apostolato in terra ambrosiana. Quando la nostalgia di Salerno si farà sentire, avrà modo, ricorrendo alla sua vivace memoria, di rivivere tanti momenti belli. Noi gli assicuriamo il nostro ricordo nella preghiera.
Il nostro grazie riconoscente si accompagna a un saluto in romagnolo (p. Nazzareno è reggiano): “E’t salùt Pèder Coradèn”.