''Riposa, anima mia…'', Sul monte Gelbison davanti a Maria
Un bambino chiede alla nonna: "Ma l'anima si stanca?". Si erano fermati davanti alla cappella della Madonna, che in un dipinto aveva ai suoi piedi le anime del purgatorio in mezzo alle fiamme. Gli occhi di quelle persone erano impressionanti: manifestavano paura, tristezza, rimorso... Tutti sentimenti che si stampavano nel cuore del bambino.
La nonna se ne accorge, lo prende tra le sue braccia e dalla borsa tira fuori una fotografia di suo nonno. "Ti voglio raccontare quello che mio nonno, in una sera d'estate, mi ha detto tanti anni fa". La nonna invita il nipotino a sedersi e così comincia la sua storia.
Pane al pane, vino al vino
In un paese del Cilento, viveva un contadino. Ogni mattina si alzava presto, beveva il latte appena munto dalla sua capretta e metteva un pezzo di pane e delle cipolle con qualche oliva nella bisaccia. Poi partiva verso i prati della Montagna Sacra, il Gelbison (sopra Vallo della Lucania). Lavorava tutto il giorno, senza stancarsi.
A mezzogiorno le campane delle chiese suonavano l'Angelus. Lui mangiava, senza curarsi che quel suono di campane era un richiamo di Dio. Pensava solo al suo corpo, si era dimenticato di avere un'anima. Dopo un po' di riposo, continuava il suo lavoro. Verso sera, scendeva a valle con quello che aveva coltivato.
Passavano i giorni, tutti uguali. Non c'erano feste per lui. Vedeva le persone che salivano verso la montagna, pregando e cantando. Ma a lui veniva da ridere. Perché fare tanta fatica? Lui vedeva le cose concrete: "pane al pane e vino al vino".
Un cuore tanto stanco
In un giorno di vento, nebbia e freddo, il contadino vede salire un gruppo di giovani che si fermano e gli fanno una domanda: chiedono di sapere dove possono trovare acqua da bere. Lui risponde in modo scortese. Allora uno dei giovani gli chiede con dolcezza, come mai era sempre così arrabbiato e solo.
Come per incanto, un raggio di sole illumina il prato. L'uomo si ferma di colpo, qualcosa l'aveva sconvolto. Il sole pian piano saliva verso la vetta della montagna, illuminando tutto il paesaggio. "Noi stiamo andando lassù, ci vuoi fare da guida?", chiede il giovane.
L'uomo lascia cadere i suoi attrezzi di lavoro, chiama il cane e in silenzio si mette davanti a tutti. Il sole lo aveva riscaldato. Ormai vicini alla vetta, si volta verso di loro e chiede: "Perché siete così sereni? Come posso esserlo anch'io? Nel mio cuore c'è tanta stanchezza!"
L'abbraccio del riposo
Il giovane si avvicina, lo abbraccia e prendendolo per mano lo accompagna nella chiesa dove la Madonna della Montagna li aspettava. Guardando quel dolce volto, il contadino si mette a piangere. Il giovane gli asciuga gli occhi con il fazzoletto: "Riposa la tua anima, amico mio". E in silenzio i giovani escono, lasciandolo solo.
Forse, se un giorno andrete anche voi a riposare su quella montagna, lo troverete là, insieme al suo cane, con il capo chino davanti a Maria.