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R-esistenza alla Festa dei popoli

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Era ricco il programma della Festa dei Popoli 2018 (“R-esistenza: vivere, sopravvivere, convivere”), nel 70° anniversario di presenza dei saveriani a Desio. L’evento era promosso da missionari e laici saveriani, Desio Città Aperta, comunità pakistana e chiesa evangelica, in collaborazione con le associazioni e le scuole del territorio. Venerdì 18 maggio, al rione San Vincenzo, è stato ricordato p. Andrea Galvan, a cui è stata dedicata una mostra (“Ri-COR-dare”). Di origini vicentine e missionario in Cina per diversi anni, p. Andrea arrivò nella sede originaria dei saveriani a Villa Tittoni. È stato molto amato da tutti i cittadini di Desio, e non solo.

Il clou della Festa si è vissuto a partire da sabato 26 maggio, con la Marcia della pace. Il corteo ha avuto come ritrovo la stazione ferroviaria. Da lì si è snodato per le vie della città, con diverse tappe, gesti e parole di pace. Il sindaco Roberto Corti ha tenuto un breve discorso. C’erano persone di diversa provenienza, popolo, cultura e tradizione religiosa, per conoscersi e vincere la paura del “diverso”, dell’altro. Ogni persona porta una storia e una ricchezza che, solo nello scambio e nella reciprocità, sviluppa la “cultura dell’incontro” e, crescendo, costruisce la Pace.
Il corteo è giunto fino in piazza Conciliazione, accolto dai canti del coro gospel della chiesa evangelica, dove, come gesto simbolico, è stata realizzata una grande catena umana.

Domenica 27 è stata una giornata ricca di eventi. La celebrazione dell’Eucarestia è stata presieduta da don Antonio Novazzi. Ad accogliere i presenti c’era p. Piero Pierobon, rettore della comunità saveriana di via don Milani. Don Antonio, nell’omelia, ha evidenziato che la chiesa per sua natura è chiamata a essere “multi-colore”, come un arcobaleno. Essa deve rispettare la diversità di cultura, tradizioni e provenienza, come i colori dell’arcobaleno che non si sovrappongono. Non si possono appianare, omologare le differenze, costringerle a un’uniformità totalizzante. Lo Spirito suscita la diversità e la ri-compone nell'unità, nella fraternità delle genti, dei popoli. Solo Lui sa dirigere la comunione fra ciò che è diverso. La diversità è ricchezza.
Durante la Festa, era attivo lo stand gastronomico e, come ogni anno, erano presenti i diversi stand delle Associazioni no-profit.



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