Pietro, il pescatore
Ai suoi amici, riuniti intorno al fuoco, mentre condividevano del pesce arrostito, diceva: “Sono tanti anni che pesco in questo lago; conosco bene i pesci e quelli che li pescano. Ma non mi è mai capitato quello che sto per raccontarvi. Mi è successo due volte. Era mattino presto. Il sole si stava alzando e noi, della Cooperativa Pescatori, stavamo tornando a riva. Eravamo delusi e sconsolati. Avevamo pescato tutta la notte, ma i pesci erano in sciopero. Nessuno era finito nelle nostre reti. Un tale che non avevo mai visto, mi chiede come era andata la pesca. Non vedeva che non avevamo preso niente? E in più, mi dice di tornare al largo e di gettare la rete. Ma chi credeva di essere? Io sì che conoscevo i pesci. Se non erano finiti nella rete quella notte, forse c’era un buon motivo. Ma lui insisteva”. Giovanni, che l’ascoltava divertito, disse: “Ti ricordi quanto ti eri arrabbiato? Ma dato che hai un cuore grande, siamo tornati verso il largo. Hai gettato le reti e non riuscivamo a credere ai nostri occhi. Quanti pesci! A fatica abbiamo tirato su le reti. E tu non sapevi più cosa dire. Ti sei buttato in acqua e sei arrivato felice alla riva. Però hai lasciato a noi tutta la fatica di portare le barche sulla spiaggia”. Poi continuò Andrea: “Li abbiamo scaricati tutti, abbiamo acceso un fuoco e li abbiamo arrostiti. Lui ti ha chiesto, anzi ci ha chiesto di andare con lui, di lasciare i pesci e di pescare gli uomini. E così tutto è cominciato”. “È vero - conclude Pietro - e ora, se non vi dispiace, cari amici, dobbiamo continuare la nostra missione. A proposito, questi pesci, mi ricordano quelli pescati tanti anni fa. Forse potreste chiamarli pesci di san Pietro. Che ve ne pare?”.