Da alcuni mesi, ci troviamo nella diocesi dell’Alto Solimões, ad Atalaia do Norte. Siamo al confine con il Perù. Il Municipio è grandissimo (quasi un quarto dell’Italia) e la parrocchia è fra le più estese del Brasile. Atalaia do Norte è una cittadina di circa 13mila abitanti, sulla sponda del Rio Javari, a 50 chilometri da Tabatinga, sede della diocesi.
A sud di Atalaia si trovano fiumi, foresta, oltre seimila indigeni di sei etnie diverse, in villaggi distanti tra loro settimane di navigazione. Un migliaio di indigeni vive in città. Non ci sono industrie. Gli agricoltori coltivano manioca, banane, raccolgono açai nativo (un frutto di palma) e c’è molta povertà. Atalaia do Norte è tra gli ultimi posti in Brasile. Molti si lamentano del Comune, che però dà lavoro a tante persone. Varie persone si procurano il cibo con la pesca o nel “sítio”, dove si coltiva un pezzo di terra con frutta tropicale. Gli stipendi sono bassi e tutti i servizi (scuola, sanità, case, acqua) lasciano molto a desiderare. Gli indigeni, nei loro lontani villaggi, soffrono invasioni per il legname, la pesca predatoria, la ricerca di minerali e anche quelle delle chiese pentecostali… Tuttavia, si associano, resistono e rivendicando i propri diritti.
La parrocchia ha un’anima, formata da circa 40 persone (la maggior parte donne). La nostra equipe, invece, è internazionale e riveste soprattutto un ruolo di animazione pastorale, missionaria, catechetica, sociale e liturgica. L’idea è che i laici siano coordinatori delle pastorali e protagonisti nella società civile e politica. La catechesi va bene, come pure la liturgia che ha gruppi e ruoli definiti. Le sfide della missione sono: arrivare alle periferie, ascoltare i movimenti popolari, preparare veri cristiani alle cariche pubbliche. L’obiettivo è riuscire a costruire piccole Comunità Ecclesiali di Base nelle periferie, in chiave missionaria. Nei gruppi si prega, si legge la Bibbia, si conversa, si fanno proposte concrete. Il metodo, latino-americano, è: vedere (la realtà), giudicare (alla luce della Parola), agire (azione di conversione pratica della realtà).
Dopo Pasqua, s’è tenuto uno dei due incontri annuali di questa diocesi fluviale. C’era anche mons. Adolfo Zon, vescovo saveriano dell’Alto Solimões. In tanti hanno raccontato e descritto quanto si sta facendo. Per il mese missionario straordinario, le parrocchie si sono organizzate con varie iniziative. E, da qui, seguiremo il Sinodo Panamazzonico che ci riguarda direttamente.
Un tema ricorrente è quello dell’inculturazione della fede cristiana nel contesto indigeno. Anche per questo, ci sono équipes diocesane attive, che organizzano, anche nelle parrocchie distanti, consigli e corsi di formazione. Ma, in verità, chi ha realizzato e realizza la missione, con tante persone che ci hanno preceduto in questa parrocchia (in particolare i padri Cappuccini e i Fratelli Maristi) è lo Spirito Santo! Saluti a tutti da Atalaia do Norte e dalla sua gente.
