Perché ce ne stiamo a guardare?
Dopo ben dodici anni di guerra e cinque milioni di morti, oggi di nuovo nel nord Kivu oltre un milione e mezzo di sfollati vagano terrorizzati dalle pazzie dei "signori della guerra", non sapendo dove trovare un luogo per continuare a sopravvivere, in attesa di una pace tanto voluta dalla popolazione, ma che qualcuno proprio non vuole. Un dramma umanitario che avviene sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono tenere gli occhi aperti, ma che molti "potenti" cercano di camuffare inventando pretesti bugiardi, mentre tanti altri che potrebbero agire preferiscono ignorare.
Nascosti tra la gente, i missionari e le missionarie vivono la sofferenza, cercano solidarietà e preghiera; inviano qualche scarna notizia cercando di bypassare i severi controlli dell'etere.
I vescovi denunciano: "una guerra paravento per coprire il saccheggio delle ricchezze minerarie del paese".
Una voce missionaria dal Kivu: "È in questo clima che stiamo vivendo l'Avvento, pregando sempre che il meglio sia davanti a noi e che la ragione possa avere il sopravvento sulla violenza".
Queste pagine ci aiuteranno a non consentire e ad essere meno complici. Pubblichiamo:
- una riflessione sulla situazione nel nord Kivu,
- una descrizione dell'impegno comunitario nel sud Kivu,
- una proposta di adesione solidale per tutti noi.