Per una visita completa
All'ingresso del parco della mondialità (Gallico), sul cartello che ne indica il nome, si legge una seconda indicazione: "Centro di animazione missionaria". Più avanti poi un altro cartello spiega: "Il parco è l'ampliamento all'esterno del santuario Madonna della Grazia". Il santuario e il parco sono parti integranti l'uno dell'altro. Tanti visitatori si limitano a questo o a quello, ma in entrambi i casi rimane una visita incompleta.
L'idea geniale di p. Aurelio
Se viene un gruppo organizzato, come ad esempio una scolaresca, e chiede una visita guidata si comincia dal santuario. Ogni chiesa aperta al pubblico ha un Tabernacolo, cioè il luogo dove viene conservata e adorata l'Eucaristia. Quindi la visita comincia da lì, dove proprio sulla parete centrale troneggia l'immagine della Madonna della Grazia. Dopo la preghiera, solitamente diamo le informazioni sul dipinto.
Una tappa obbligata è presso la tomba del fondatore del parco, p. Aurelio Cannizzaro, missionario saveriano in Cina, in Indonesia e nelle isole Mentawai, animatore missionario nei seminari d'Italia. Arrivò a Reggio Calabria, avendo ricevuto dal vescovo l'incarico di curare il santuario. Qui ha l'idea geniale di creare un parco, centro ideale di civiltà e religioni del mondo. Di p. Aurelio ai visitatori è brevemente raccontata la vita e il suo costante impegno missionario.
Dalla parte opposta rispetto alla tomba di p. Aurelio c'è un sacrario ben evidenziato con l'immagine e la reliquia di san Guido Conforti, fondatore dei saveriani. Due pannelli in vetro riportano il suo "sogno" basato sul vangelo - "Fare del mondo una sola famiglia" - e il suo programma di vita - "Cercare Dio, vedere Dio, amare Dio in tutto".
Esempi di pace e presepio dei popoli
La visita prosegue radunandoci tutti davanti alla "cappella della pace". Qui troviamo una composizione, in dissonanza di stile con il resto del santuario, ma molto significativa. Vi sono tre pannelli dove sono scritti i nomi di alcune "agenzie della pace" e le figure di alcuni combattenti per la pace, come san Francesco d'Assisi, beato Giovanni XXIII, beata Madre Teresa di Calcutta, Mons. Oscar Romero, Nelson Mandela e alcuni martiri saveriani.
È questo un momento di sosta molto sentito dai nostri ospiti che passano in rassegna queste straordinarie figure, sempre attuali e di straordinario interesse.
La via della redenzione
Dopo aver visitato il santuario si è pronti per entrare nel "parco della mondialità" con la mente aperta al mondo. Si può andare al centro del teatro greco e comprendere perché p. Aurelio lo abbia chiamato "presepio dei popoli".
Attorno al teatro, infatti, troviamo i simboli molto chiari delle varie religioni e culture del mondo, che si raccolgono vicino alla grotta di Betlemme. Qui si parte per percorrere la "Via della redenzione", realizzata da Gesù. Troviamo le stazioni della Via Crucis, la collina del Calvario, la tomba vuota, la collina dell'Ascensione e la sala della Pentecoste.
Un messaggio chiaro
A questo punto il messaggio dovrebbe essere chiaro. Siamo coinvolti nella storia del mondo, spesso rovinato da guerre e discordie, ma che è oggetto di un piano di salvezza. C'è Qualcuno, mandato da Dio, che ha preso su di sé tutti i mali del mondo e li ha vinti con la sua passione, morte e risurrezione: Gesù, chiamato il Cristo.
Questo è il messaggio del "parco della mondialità", che si caratterizza come autentico "centro di animazione missionaria".