Per costruire la ''Città dei giovani''
La “Cité des jeunes - Città dei giovani” è stata pensata dal vescovo di Kindu, mons. Willy Ngumbi Nkengele, al tempo della guerra civile, quando migliaia di giovani si trovavano a Kindu e dintorni, attirati dall’unica possibilità di farsi una posizione nella vita, e cioè quella delle armi. Il vescovo ha pensato, allora, che formare i giovani a un lavoro sarebbe stata un’opportunità per strapparne almeno alcuni alla violenza, e si è dato da fare per trovare i finanziamenti.
La costruzione è stata iniziata cinque anni fa, ma è poi rimasta incompiuta e soprattutto vuota. Con l’arrivo dei saveriani, il progetto può riprendere, anche se nel frattempo la situazione è cambiata. Ora siamo circondati soprattutto da giovani studenti alla costante ricerca dei mezzi per pagarsi la scuola e, soprattutto, bisognosi di una formazione più completa. I primi passi che stiamo muovendo si volgono verso questa nuova realtà.
Di fronte alla massa dei giovani che ci circondano (nei primi due mesi si sono già iscritti al centro oltre 700 giovani), quello che possiamo fare è una goccia nell’oceano. Eppure, incontriamo giovani e adulti che sono stati formati dai saveriani nelle missioni vicine (a causa della guerra tanta gente ha lasciato il proprio villaggio per rifugiarsi in città, e anche dalle missioni di Kampene, Kalima e Kasongo…) e, grazie alla formazione ricevuta, hanno potuto formarsi una famiglia e trovare un lavoro dignitoso.
Il centro è già guardato anche da vari gruppi della città (scout, carismatici, mamme cattoliche, insegnanti eccetera) come luogo dove svolgere giornate di ritiro spirituale e di formazione cristiana.
Tutto questo ci dà coraggio ad andare avanti con serenità, facendo quello che possiamo e lasciando al Signore di far fruttificare la nostra fatica e l’aiuto di tanti che ci sostengono.