Skip to main content

Tutto alla bell’e meglio…

Condividi su

Nella cittadina di Kindu e dintorni ci sono otto parrocchie. Ma noi saveriani non abbiamo una parrocchia. Il vescovo ha chiesto a noi di completare la costruzione di un centro giovanile, la cosiddetta “cité des jeunes”: un luogo dove i giovani potranno formarsi dal punto di vista morale e spirituale, umano e professionale. Le possibilità sono tante, ma per ora dobbiamo preoccuparci di terminare la costruzione o almeno una parte di essa. Vari anni fa, infatti, era stata iniziata la costruzione di tre strutture, ma poi per vari motivi nessuna è stata terminata e c’è ancora molto da fare.

Il pozzo, la doccia, il ''cesso''…

Per prima cosa stiamo cercando di sistemarci, perché non sono state previste le stanze per i missionari che devono vivere qui. I primi due confratelli che sono arrivati a fine novembre - padre Mario Sciamanna e fratel Lucio Gregato - si sono accampati alla bell’e meglio. Quando sono arrivato io, all’inizio di gennaio 2014, mi avevano già preparato almeno il letto. Ora abbiamo anche alcune sedie e tavoli.

Abbiamo anche scavato un pozzo per non dover andare a prendere l’acqua fuori casa, anche se l’acqua da bere continuiamo a mandarla a prendere, per essere sicuri che sia potabile. Abbiamo trovato l’acqua a cinque metri di profondità. Non sarebbe la stagione giusta per scavare, perché siamo nella stagione delle piogge. Speriamo che ci sia acqua anche durante la stagione secca.

Per i bisogni naturali, abbiamo scavato un buco fuori casa e costruito uno sgabuzzino con fango e mattoni, in attesa di poter fare dei lavori in casa.

Insomma, pian piano ci sistemiamo: abbiamo un pannello solare; per la doccia abbiamo due grandi secchi messi su un’impalcatura; per il resto, altri secchi in casa. Abbiamo anche recintato con pali e bambù un pezzo di terreno per fare un orticello e stiamo preparando qualche scaffale per mettere le nostre cose.

Primi incontri con i giovani

Per quanto riguarda le attività con i giovani, per ora abbiamo completato il muro grezzo e sistemato il pavimento di una sala con terra e sabbia. Il vero pavimento e l’intonaco li faremo più avanti, quando Dio vorrà. Questo ci ha permesso di iniziare a fare qualche incontro con i giovani. Il p. Mario, che dirige il centro, ha iniziato a iscrivere i giovani interessati a queste nostre attività. In pochi giorni si sono presentati più di settecento giovani e tutti i giorni ne arrivano altri che vogliono iscriversi.

Con loro abbiamo già fatto alcuni incontri sulla salute dei giovani, sui loro diritti (con un bravo avvocato che avevo conosciuto ancora ragazzo quando ero a Kampene). Hanno partecipato molti giovani. Per coinvolgerli in questa impresa, abbiamo chiesto loro di darci una mano gratuitamente nei lavori più semplici, come quello di tagliare le erbacce e spianare il terreno. Sono venuti abbastanza numerosi.

Le attese dei nostri giovani sono tante. Ognuno pensa che il centro potrà dargli quello che cerca, anche se non si rendono conto che ci vorrà molto tempo. Io cerco di spiegarlo a loro.

Tanti giovani e tante difficoltà

Una cosa che impressiona è il numero dei giovani: circa il 60% della popolazione. Moltissimi vanno a scuola, nonostante la scarsità di mezzi per studiare e il basso livello delle scuole. Ho chiesto ad alcuni giovani della scuola superiore dove si trovasse l’India; mi hanno detto che si trova in America. Del resto, gli unici strumenti per imparare sembrano essere gli appunti che si tramandano da professore a studente, imparando a memoria alcune definizioni (magari errate!).

Molte famiglie si sono trasferite nella città di Kindu dai villaggi all’interno della foresta solo per poter far studiare i figli, compiendo sacrifici enormi per il loro futuro. E tutto è a pagamento, per cui vari interrompono la scuola o frequentano a spezzoni, perché non sono in grado di pagare.

Cosa potremo fare per loro?

Una delle prime cose che pensiamo di fare per questi giovani è preparare alcune sale dove possano venire a studiare, soprattutto alla sera. Infatti, in molte case manca la luce e molti non hanno la possibilità di un ambiente tranquillo per studiare. Ci vorranno tavoli e sedie, oltre a un impianto luce. Vicino a noi passa la linea elettrica, ma non siamo sicuri che funzioni con regolarità. Stiamo facendo le pratiche per la connessione. Se non sarà regolare, dovremo ricorrere a un gruppo elettrogeno.

Quando ci sarà la corrente, in una sala potremmo mettere a disposizione alcuni computer e organizzare corsi di informatica, oltre ai corsi per diventare muratori, falegnami o saldatori…

Una cosa molto utile sarebbe disporre di un po’ di libri e riviste, in modo che i giovani possano leggere qualcosa di interessante. Ma non sappiamo come farli arrivare, dato che qui a Kindu non c’è la posta.

Vorremmo sistemare anche un campetto di pallavolo e pallacanestro, in modo che i giovani possano ritrovarsi a giocare. Si potrà poi cercare di inquadrarli in gruppi come gli scout o altre associazioni simili. Insomma, le idee sono tante: la realizzazione avverrà poco a poco, con il tempo e con le possibilità, ma sempre con il coinvolgimento dei giovani stessi.

Prima di tutto devo riprendere la pratica della lingua Swahili: pian piano sta tornando fuori, anche se con l’età la testa diventa… più dura. Faccio anche il manovale, organizzando un piccolo gruppo di giovani per sistemare il terreno e altri lavori più urgenti. Devo dire che sto bene e il clima, anche se caldo, è sopportabile. Qualche bella sudata, quando si lavora, non fa male.

Un altro problema è il collegamento internet: devo andare in città, in qualche internetpoint; ma non sempre funzionano. Come dicevo, la posta non funziona. Se qualcuno vuole scriverci, può spedire la lettera all’indirizzo del Rwanda (p. Rino Benzoni - Missionnaires Xavériens - B.P. 185 Cyangugu, Rwanda).

Ma sappia che la riceveremo solo quando qualcuno capiterà da queste parti…



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 2394.24 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Febbraio 2013

3 auguri per un anno felice! Extra comunitari, immigrati e clandestini

(liberamente tratto da un racconto di A. Ghebreigziabiher, pubblicato su"Cem Mondialità", ottobre 2012) Come le benedizioni, gli auguri non sono p...
Edizione di Giugno 2007

Estate missionaria a Salerno

Missione, una sinfonia di sì Dal 10 al 13 aprile, nei luoghi di santa Rita a Cascia, si è tenuto un corso di formazione per animatori e formatori ...
Edizione di Aprile 2023

Cultura e ambiente

Chiara Allegri, direttrice del Museo Cinese ed Etnografico dei saveriani di Parma ha scritto “La cultura tra le mani - Guida pratica ed esperienzia...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito