Padre Marcello Zurlo dall'Amazzonia
Cari amici, ancora una volta ho dovuto... fare fagotto. E non è semplice a ottant'anni: mettersi a fare le valigie è una pena. Ma devo accettare la volontà di Dio; non posso tirarmi indietro adesso che sono vecchio. Non sarebbe la migliore preparazione per la vita eterna.
Il nostro superiore p. Pino Leoni mi vuole con sé come rettore ed economo della casa saveriana, nel quartiere vecchio della città di Belém, in modo che lui possa essere più libero per visitare i confratelli, distanti anche mille chilometri, per stare più vicino a loro, che sono i più coraggiosi e i più esposti a pericoli. Padre Raffaele Bartoletti mi ha dato le chiavi della casa ed è partito per la parrocchia di Concordia, per servire la gente insieme a p. Meo Elia.
Sono qui dall'8 febbraio. Domenica i confratelli di Belém sono venuti a farmi festa: una cosa simpatica e fraterna, incoraggiante per il "giovane" rettore, che è qui solo per obbedienza. Ad ogni modo, mi sono già ambientato e sono contento perché i missionari mi vogliono bene e sono disposti ad aiutarmi quando ne ho bisogno per i vari servizi. Per esempio, è arrivato il "santo padre" Dante Mainini, sordo come una campana, per farsi regolare l'auricolare. Ho chiamato p. Matteo, che è andato con lui e p. Dante è rimasto contento.
Cercherò di essere accogliente e fraterno con tutti coloro che vengono nella nostra casa per riposarsi e respirare un po' di aria saveriana. Ce la farò? Lo Spirito Santo e la Madonna di Guadalupe mi faranno compagnia. Se venite anche voi, vi farò festa.
Pregate per me; vi abbraccio fraternamente,
p. Marcello Zurlo, d'Amazzonia (marcellozurlo@gmail.com