P. Casula: Il missionario non può mettere radici
E' tempo di migrare
Carissimi amici, prendo l'occasione di questo numero del nostro giornale per salutarvi e ringraziarvi per l'amicizia che ci ha legati in questi ultimi sei anni. Il 30 giugno scorso ho terminato il mandato affidato mi come rettore della comunità di Macomer, e ora lascio la Sardegna per un nuovo compito nella comunità di Brescia.
Ho fatto ardente richiesta ai superiori per ripartire in Sierra Leone, Africa. Ma la situazione di guerra in questo Paese mi obbliga ad attendere ancora, almeno per altri tre anni. Intanto guardando indietro a questi sei anni trascorsi a Macomer, mi rendo conto quante ragioni ho per ringraziare il Signore e tutti coloro che mi ha dato di incontrare.
Un grazie di tutto cuore a voi Amici e Benefattori che mi avete seguito tramite questo giornale. La vostra amicizia e il vostro interessamento per i nostri missionari rende possibile il loro lavoro in terra di missione.
Un grazie alla Chiesa che è in Sardegna, con i suoi vescovi e sacerdoti. Aldilà di un certo parrocchialismo antagonista nei confronti della missione "ad gentes", personalmente sono stato sempre accolto con stima e amicizia sia dai vescovi che dai sacerdoti. I "fedeli" poi mi hanno sempre sorpreso con la loro fiducia e stima e l'amore straordinario per i "missionari".
Un grazie tutto particolare alle Delegate Saveriane. In questi sei anni mi sono sempre più reso conto che voi siete un "esercito missionario" dietro le quinte, persone di grande fede che da decenni sostenete i Saveriani vicini e lontani con la vostra amicizia forte e riverente. Se noi missionari non siamo stati abbastanza riconoscenti per tutti i vostri sacrifici, il "Padre che vede nel segreto" sa tutto e ve ne darà ricompensa.
Un grazie tutto particolare ai Familiari dei nostri missionari Saveriani sardi. Con molti di voi ho potuto condividere gioie e dolori, e le vostre trepidazioni per i figli lontani nelle terre di missione. Ogni anno poi ho vissuto con voi il calore di famiglia nelle Giornate dei familiari. Grazie per avermi sempre accolto come parte della vostra famiglia.
Infine un forte grazie alle centinaia di giovani che in questi sei anni hanno fatto un cammino di crescita cristiano-missionaria presso il nostro Centro Spiritualità Missionaria. Nonostante i miei anni, mi avete fatto sentire ancora giovane. Possa il Signore continuare a illuminare le vostre vie e a sostenere le vostre scelte generose.