Omaggio al “piccolo alpino”, Anche p. Caselin deve... aggiornarsi
E' proprio lui, padre Lorenzo Caselin, l’ex “Piccolo Alpino”, classe 1923!
A 19 anni in Albania, era stato prigioniero dei tedeschi e deportato in Germani. Era divenuto attendente del gen. Reverberi, l’eroe che riuscì a rompere l’accerchiamento russo a Nikolajewka. Per motivi di sicurezza era stato internato in Francia con il suo generale, ma, con l’avanzata dell’esercito alleato, erano poi stati ricondotti in Germania. Era rimasto prigioniero dei russi per due anni. Un giorno un soldato aveva puntato la rivoltella alla sua nuca; ma poi, improvvisamente, aveva visto l’immagine della Madonna di Czestochowa. A quella vista, il soldato aveva riposto l’arma nel fodero. Il "Piccolo Alpino" attribuì alla Madonna il miracolo della sua salvezza.
Tornato in Italia, il giovane Lorenzo stava preparandosi al matrimonio quando… decise di dedicare la sua vita alla missione. Ordinato sacerdote a 39 anni, fece l'economo proprio qui a Tavernerio, nel primo anno di esistenza di questa casa che ospitava gli studenti saveriani del liceo. Sono stati anni duri, passati percorrendo le parrocchie della diocesi per procurare il pane a quei giovani. Nel 1969, fu destinato al Congo e oggi, a 84 anni, si è seduto sui banchi di scuola per seguire il corso di aggiornamento.
Appassionatamente entusiasta della sua vocazione missionaria, padre Lorenzo si sente ancora giovane.
Lo ringraziamo del bene che ha fatto, come alpino e come prete missionario, qui in Italia e in Congo.