Mons. Lorenzo Ghizzoni a Ravenna
Mons. Lorenzo Ghizzoni, già vescovo ausiliare di Reggio Emilia-Guastalla, ha preso possesso nella diocesi di Ravenna-Cervia domenica 20 gennaio. È entrato in duomo in un pomeriggio di pioggia dicendo: "Speriamo che, come per la sposa, valga il detto, «vescovo bagnato, vescovo fortunato»".
Mi ha sorpreso sapere che egli era vescovo titolare della bella chiesa romanica di Ottana in Sardegna (diocesi ora soppressa). Mi ha anche felicemente sorpreso la citazione dei santi vescovi di Ravenna, da sant'Apollinare a san Guido Conforti, fondatore dei saveriani.
L'emerito vescovo mons. Giuseppe Verucchi, nel suo discorso, ha dato il benvenuto al nuovo vescovo: "In una diocesi pianeggiante come Ravenna-Cervia, lei avrà da affrontare la fatica delle salite sui problemi...". Ma a questo mons. Lorenzo è pronto, perché nello stemma porta la frase "In sapientia crucis pax - Nella sapienza della croce, pace".
Le due mani strette in segno di pace e riconciliazione, sono il simbolo del patto di amicizia e dialogo che il nuovo vescovo vuole stringere con tutti: un buon programma per una regione che ha avuto diverse vicende di anti-clericalismo.
Nello stemma sono disegnate anche la croce gemmata, simbolo della resurrezione di Gesù (come nell'abside di Sant'Apollinare in Classe), e la stella, che richiama la luce della sapienza celeste, a sostegno dell'impegno di evangelizzazione del nuovo pastore della diocesi.
Anche i saveriani danno il benvenuto a mons. Lorenzo. E mentre sono in attesa di incontrarlo nella casa di San Pietro in Vincoli, pregano lo Spirito Santo affinché conceda al nuovo pastore lo zelo missionario che contraddistinse san Guido Conforti a Ravenna.