Modello di vita cristiana per ogni fedele
Padre Guglielmo Camera è il postulatore della causa di canonizzazione di mons. Conforti. In queste pagine ci racconta la storia e anche la spiritualità di questo grande vescovo missionario d'inizio novecento.
Domenica 23 ottobre, il Papa proclamerà santo Guido Maria Conforti, indicandolo alla chiesa universale come un dono dello Spirito, come un modello da imitare, come una nuova e viva "parabola" per il nostro tempo. Mons. Conforti offre un esempio di una santità che non consiste in opere spettacolari, ma nell'umile, fedele, costante adempimento della volontà di Dio in ogni momento della vita.
In questo nostro tempo, nel quale la fede è continuamente insidiata dal razionalismo, dal secolarismo, dal materialismo e dal narcisismo, il santo vescovo Conforti ci richiama al pensiero che la fede è il tesoro più grande e che ad essa dobbiamo ispirare tutto il nostro modo di pensare, di giudicare, di agire.
Come maestro nella fede propone a tutti i fedeli un deciso cammino verso la santità, un tipo di santità che egli viveva e che riteneva possibile per tutti i cristiani.
Ecco come il Conforti presentava la santità:
"La santità non consiste in penitenze straordinarie, in estasi e rapimenti, in doni meravigliosi, in opere grandi che attirano l'ammirazione. Essa consiste nel possesso della grazia e dell'amicizia di Dio, nel possesso della carità, nell'esercizio della virtù, nell'adempimento dei doveri del proprio stato, nell'osservanza della divina legge. E questa santità che io chiamerò comune, è possibile, è doverosa per tutti e non vi è alcuna scusa o pretesto che possa mostrarci impossibile siffatta santità" (Omelia 1 nov. 1913).