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Conforti Giovane: La passione per le missioni

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Guido nasce a Casalora di Ravadese, allora comune di Parma, il 30 marzo 1865 ed è battezzato lo stesso giorno con il nome di Guido Giuseppe Maria nella chiesa parrocchiale di Ravadese. La sua famiglia appartiene alla piccola borghesia agricola. La madre Antonia Adorni era donna di religiosità sinceramente vissuta; mentre il padre Rinaldo è descritto come un uomo di notevole abilità tecnica nella gestione del suo importante fondo rurale e di forte dedizione al lavoro.

Da Casalora a Parma

Guido trascorre i primi anni della sua vita nell'azienda agricola di Casalora. Cresce con i segni di una normale vivacità di un bimbo che ha la fortuna di vivere a contatto con la natura.

Poco dopo il compimento dei sette anni, viene condotto a Parma, ospite di Dorotea Maini, vedova, e di sua figlia Giovanna, nubile e maestra, legate per parentela alla famiglia Conforti. Guido è inserito nella scuola elementare tenuta dai fratelli delle Scuole Cristiane. Tra la Messa quotidiana, il rosario quotidiano, la catechesi e altri appuntamenti spirituali tipici delle scuole del tempo, il bambino riceve un'adeguata educazione religiosa, anche se fatta di pratiche di pietà tradizionali.

Il crocifisso e il seminario

Lungo il cammino che lo portava alla scuola, egli era solito fermarsi nella chiesetta della Pace per salutare Gesù nell'Eucaristia. Qui si sentiva particolarmente attratto da un grande Crocifisso che troneggiava sull'altare. Più avanti negli anni, dirà: "Io guardavo lui, e lui guardava me e pareva che mi dicesse tante cose: gli debbo la mia vocazione".

Nel 1876, a undici anni, Guido entra nel seminario di Parma. Il papà Rinaldo non è d'accordo sulla scelta del figlio, mentre la madre è favorevole. Prevale il parere della madre. In seminario conosce il giovane rettore, don Andrea Ferrari. Tra Conforti e Ferrari nasce una santa amicizia che durerà per tutta la vita, anche quando il Ferrari diventa prima vescovo di Guastalla, poi vescovo di Como e infine arcivescovo-cardinale a Milano (Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato nel 1987).

Lo stile disciplinare del seminario era rigido e il ritmo di vita molto intenso. Tuttavia, si lasciava un certo spazio alla creatività, soprattutto nel campo della musica e della letteratura. Il chierico Conforti era esemplare nel tratto e nei comportamenti.

La salute precaria e il sacerdozio

Forse già a partire dagli anni del liceo (1881), Conforti inizia a presentare sintomi di uno stato patologico di difficile definizione. La diagnosi dei medici che lo visitano, in particolare il medico del seminario che lo avrà in cura anche da adulto, parlano di "crisi nervose manifestantesi con accessi epilettiformi" dovute a "ipersensibilità del sistema nervoso". Oltre a questa malattia di difficile lettura, è invece molto più evidente la predisposizione a patologie respiratorie. Altri sintomi denotano problemi gastrici e insonnia. Sta di fatto che queste crisi diventano motivo per il rinvio dell'ordinazione sacerdotale, tenuto conto anche della sua giovane età.

Le crisi andarono diradandosi prima del 1888, fino a non ripresentarsi più. Conforti attribuisce la guarigione alla intercessione di Maria, attraverso le preghiere della beata Anna Maria Adorni di Parma, vedova e fondatrice delle suore dell'Immacolata. Il 22 settembre 1888, Conforti è ordinato sacerdote.

Fondatore a soli 29 anni

Non avendo potuto seguire per ragioni di salute la vocazione missionaria alla quale si sentiva chiamato fin dagli anni del ginnasio, il Conforti, ancora giovane sacerdote di 29 anni, ma già canonico della cattedrale, concretizza l'idea, già vagheggiata da lungo tempo, di fondare un istituto missionario. Nel 1894 scrive al card. Ledochowski, prefetto della congregazione di Propaganda Fide, per annunciargli il suo progetto di fondare, per l'Emilia Romagna, un seminario per le missioni estere.

Il cardinale approva e incoraggia il progetto. Il 3 dicembre 1895 (festa di san Francesco Saverio), il Conforti apre ufficialmente il "Seminario emiliano per le missione estere", riconosciuto appena tre anni dopo come "Congregazione di S. Francesco Saverio per le missioni estere".



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