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Missioni Notizie - Uganda: atrocità, violenze, AIDS

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Uganda: negli ultimi mesi la violenza, mai interrotta da ben 18 anni, ha causato molte vittime e seminato terrore tra la popolazione, specialmente nella parte settentionale del paese. Il cosiddetto Esercito di Resistenza del Signore (Lra) ha attaccato e colpito bambini, giovani e missioni cattoliche.

La situazione è gravissima. Diamo una sintesi dei crimini più atroci commessi.

Seminaristi rapiti e uccisi

Quarantuno seminaristi ugandesi sono stati rapiti l'11 maggio da un gruppo di Lra, in una incursione nel seminario di Lachor, nel nord del Paese.

Quattro seminaristi feriti sono stati uccisi dai ribelli, perché non riuscivano a camminare con gli altri; alcuni sono riusciti a fuggire; altri sono stati liberati e hanno raccontato l'accaduto. I giovani sono sconvolti e terrorizzati.

Il loro vescovo sta cercando con tutti i mezzi di favorire gli incontri tra governo e ribelli, per portare un po' di pace e sicurezza nella zona.

Bambini sequestrati

I ribelli dell'Esercito di Resistenza del Signore (Lra), che da 15 anni imperversano nel nord dell'Uganda, si sono responsabili di numerose stragi, torture e rapimenti di persona, soprattutto di bambini.

Gli sforzi per fermare le loro incursioni contro i civili sono stati vani. Gli "olum" come vengono chiamati nella lingua locale, continuano a colpire, a saccheggiare e sequestrare, sia in città sia nei villaggi. Anche ultimamente, hanno bruciato centinaia di capanne e sequestrato un numero imprecisato di persone. Nel piccolo villaggio di Karabon i ribelli hanno rapito una quarantina di bambini, alcuni di sette-otto anni. Nelle loro mani ci sono anche i seminaristi rapiti a Lachor.

L'esercito, che dovrebbe proteggere la popolazione, ad ogni loro attacco, si dà alla fuga.

Attacchi alle missioni

Le missioni cattoliche sono nel mirino dei ribelli Lra. I ribelli hanno fatto irruzione nella missione di Alito, saccheggiando e distruggendo tutto. Cinquanta persone, tra cui bambini, donne e anziani, sono state prese in ostaggio. Quindici di esse sono state liberate poco dopo.

In precedenza, era stata attaccata, per la nona volta, la missione di Opit.
Secondo gli osservatori internazionali, dall'inizio della rivolta ad oggi, almeno 20.000 civili sono stati uccisi e altrettanti bambini rapiti e ridotti in schiavitù o arruolati a forza nelle file della guerriglia.

I vescovi italiani hanno espresso preoccupazione per la drammatica situazione in Uganda. Hanno fatto propria la richiesta dei missionari per un "pronunciamento internazionale che apra la strada ad efficaci operazioni di aiuto umanitario e a credibili azioni di pace". Contrapposti interessi nella regione, infatti, mantengono attive diverse formazioni militari.

Ragazze cattoliche rapite

Durante un'incursione dell'Lra nella diocesi nord occidentale di Soroti, alla fine di giugno, sono stati rapiti oltre 200 civili, in massima parte ragazze e bambine. Tra questi, circa ottanta studentesse di una scuola cattolica. L'attacco è avvenuto in ben cinque missioni. Due religiosi, duramente malmenati, sono fortunosamente sopravvissuti.

Sembra che i ribelli stiano allargando il controllo del territorio. Anche se il governo del presidente Musuveni, che avrebbe dovuto mettere fine alla rivolta entro lo scorso anno, parli di "colpi di coda".
Proprio le autorità del paese avevano fatto chiudere l'emittente cattolica Radio Veritas, che aveva segnalato i tentativi dei ribelli di infiltrarsi nella città di Soroti.

UGANDA: AIDS in calo

Il presidente degli Stati Uniti ha concluso il suo primo viaggio in Africa. In Uganda, penultima tappa del giro, visitando una clinica per malati di Aids, ha detto: "Affrontando l'Aids con decisione, l'Uganda ha regalato speranza all'Africa intera". Il presidente ha promesso 3 miliardi di dollari, per cinque anni, ai paesi che dimostrano di "saper spendere bene i soldi" nella lotta contro l'Aids.

L'Uganda è l'unico paese africano in cui i sieropositivi sono in calo.



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