Missione giovani: Tante occasioni per noi giovani
Quanta carne al fuoco in quest'ottobre così ricco di appuntamenti! Prima di tutto siamo nel mese missionario per eccellenza. Tanti di noi sentiremo ripetere spesso la parola "missione" durante le Messe domenicali e magari potremo ascoltare la voce di qualche missionario invitato nelle nostre parrocchie per raccontare la propria vocazione e la propria esperienza di vita, a servizio del vangelo e dell'umanità. Forse metteremo la mano al portafoglio per sostenere un progetto in Africa, Asia o America latina. Sono gesti concreti importanti, che fanno bene a chi dona e a chi riceve.
Ma non basta. Non basta ricordarsi della missione "una tantum". Non è neppure giusto applaudire ai missionari e alle missionarie come pionieri della fede, che hanno scelto la strada più scomoda, e poi... Sarebbe bello, infatti, che anche noi ci facessimo testimoni della nostra fede e diventassimo missionari e missionarie negli ambiti in cui viviamo: lo studio, il lavoro, il tempo libero, la famiglia, la società... Questo non significa snaturare noi stessi, ma neppure nasconderci e vergognarci di ciò in cui crediamo. La missione parte già dalla propria famiglia; la missione si trova già fuori dalla porta di casa.
Due immagini ho davanti agli occhi La prima è quella dei giovani che seguono la Messa in fondo alla chiesa, facendo un po' da... tappezzeria. La seconda è quella di altri giovani che cantano e suonano durante la stessa Messa. Non è detto che la passione e la testimonianza di Dio appartengano solo a questo secondo gruppo. Quante volte ho sentito e visto giovani attaccati all'altare o alla "tonaca del don", che trovavano poi sempre qualcosa da ridire o criticare: "Quello fa così, quell'altro guarda com'è...".
D'altra parte però, chi in chiesa sta dietro, alla soglia della porta, farebbe bene a muovere qualche passo in avanti, almeno per raggiungere i penultimi banchi. Anche per noi giovani è importante entrare in sintonia con Dio e sentirci parte di un coro intonato, senza avere l'obbligo di essere dei bravi... solisti.
Giovani e lavoro. All'inizio d'autunno, in un messaggio il Papa ha parlato a noi giovani in vista della Giornata mondiale della gioventù, in programma a Madrid nell'agosto del 2011. Leggendo i titoli delle agenzie di stampa sono rimasto sorpreso. Sembrava quasi che il Papa ci mettesse davanti alla scelta alternativa tra stabilità economica e vita di fede. Leggendo il messaggio integrale, invece, ho capito che Benedetto XVI ci invita ad andare oltre le preoccupazioni quotidiane e le legittime richieste di realizzazione personale per "intensificare il cammino di fede in Dio".
Ammetto che non è facile. Quello che ci chiede il Papa è uno sforzo grande, perché spesso l'assenza di serenità dovuta alla mancanza di un lavoro o delle condizioni per "metter su famiglia" ci disturba e assilla, a volte ci deprime. Però, proprio in Dio possiamo trovare la forza per superare le difficoltà, evitando il pericolo di escluderlo dalla nostra vita, per concentrarci solo su noi stessi.
Caro Papa, noi ci proviamo, sperando anche che chi ha responsabilità ci aiuti a vivere in una società più solidale. Così anche la nostra fede sarà più gioiosa!
Gli angeli e i nonni. Il 2 ottobre celebriamo la festa degli angeli custodi, e ricordiamo i nonni e le nonne. Vorrei dedicare un pensiero a queste care persone, così importanti per la crescita, lo sviluppo e la formazione cristiana dei nipotini. Molti di noi hanno trascorso tanto tempo con loro, angeli custodi della nostra infanzia. Siamo riconoscenti per quello che abbiamo ricevuto, imparato e sognato accanto a loro.
È lecito sperare che i giovani genitori non considerino i nonni e le nonne come un parcheggio per i propri figli, i babysitter economici da sfruttare finché c'è bisogno; ma un dono prezioso e gratuito, un'opportunità speciale che merita riconoscenza, senza... approfittarsene.