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Missione Famiglia: Alcuni giorni con i missionari

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A Laranjeiras, in questo angolo del Paraná dove siamo capitati, a volte non pare di essere in Brasile. Vediamo tanti occhi azzurri e capelli biondi, più qui che nelle Marche! Gran parte della popolazione locale, infatti, discende da immigrati italiani (veneti) o polacchi o tedeschi...

Quando diciamo che siamo italiani (a volte ci scambiano per "argentini"), spesso la gente inizia a dire qualche frase imparata da bambini, ed è sempre in dialetto veneto. È come fare un salto indietro nel tempo: mia nonna paterna infatti era veneta. Provo grande tenerezza e un po' di struggimento, quando risento i suoni di parole ormai sepolte nella memoria; per rispolverarle mi devo concentrare e pensare di avere di fronte la nonna, in cielo già da dieci anni...

I figli fanno bene anche ai... "padri"

Alessandro - Continuiamo il racconto di questa nostra vita brasiliana, con un'esperienza particolare che abbiamo vissuto, partecipando all'assemblea annuale dei saveriani che lavorano nel Brasile meridionale. È stata la prima volta che una famiglia di laici partecipava a un incontro di questo tipo, e spero che l'esperienza si ripeta ancora. Per noi è stato un bel momento di comunione.

Abbiamo avuto l'occasione di conoscere molti altri missionari che vivono in Brasile. Con molti siamo riusciti a parlare e tanti si sono mostrati curiosi di conoscerci e di sapere cosa facciamo qui. Noi ci siamo sentiti accolti e in famiglia.

Penso che anche la presenza dei nostri bambini sia stata piacevole. Francesco è diventato presto una piccola mascotte: ogni sera dopo cena (si mangiava alle 18.30) non mancava di coinvolgere qualcuno per giocare a calcio con lui nel parco interno alla casa. Anche Miriam si è fatta notare... soprattutto a tavola, quando non manca di dare spettacolo per il suo appetito: è stato facile per i missionari conquistarsela allungando qualche leccornia...

Alessandra - Una sera i missionari ci hanno chiesto di parlare di noi, della nostra vita a Laranjeiras, e raccontare un po' del laicato saveriano: cos'è, come è nato, cosa fa... Avevamo preparato una piccola relazione in lingua portoghese e l'abbiamo letta. La cosa bella sono state le domande che sono seguite. Molti missionari ci hanno chiesto varie cose e abbiamo percepito che c'era interesse da parte loro. Ci siamo sentiti incoraggiati, sia dai saveriani più giovani ma anche e soprattutto da quelli con più anni di missione.

L'ultimo giorno non abbiamo partecipato, perché i saveriani dovevano parlare di argomenti "interni". Qualcuno poi ci ha confessato che si è sentita la nostra mancanza. Un complimento che ci ha fatto piacere e ha confermato la bontà della nostra scelta e della nostra presenza discreta qui in Brasile. Molti ci hanno invitato a passare nelle zone dove lavorano e chissà che prima di tornare in Italia non riusciamo a farlo.

La missione vera è oltre l'efficienza e il successo

Alessandro - Vogliamo lasciarvi alcuni spunti di quanto è stato detto durante gli incontri di formazione ai quali abbiamo partecipato (alternandoci, per seguire anche i nostri bambini). Sono parole rivolte soprattutto ai missionari religiosi, ma vanno bene per tutte le persone che cercano di impegnarsi per il regno di Dio.

"Il nostro lavoro - pastorale, caritativo e qualsiasi altro - non è tanto importante quanto la ricerca di Dio. Il primo segnale di qualcosa che non va, è quando il lavoro - qualunque esso sia - diventa più importante della propria ricerca di Dio e di ciò che essa esige da noi qui e ora. Senza una vita spirituale forte, assorbita nel pensiero di Dio e fondata sul vangelo, il miglior lavoro del mondo sarà soltanto un lavoro sociale".

Alessandra - Ci chiediamo: ci importa davvero che il nostro non sia "solo" un lavoro sociale? Io mi accontenterei anche; l'importante è che non sia un lavoro inutile... Eppure, ci viene chiesto di "andare oltre", di "perdere tempo" nella ricerca di Dio, senza soccombere alla "tentazione di trasporre nell'azione apostolica i criteri dell'efficacia e dei risultati misurabili".

Ecco allora che "il modo di vivere e di realizzare la missione è importante quanto il risultato della stessa. Per questo, lo stile di vita  - personale e comunitario - è parte integrante della missione. Ma ancora di più, è pienamente missione".

Quest'ultimo pensiero ci ha dato coraggio e ci ha confermato sulla ragione della nostra presenza qui a Laranjeiras, che è prima di tutto rinnovare uno stile di vita personale e comunitario.

Vi salutiamo con un grande abbraccio! Ci risentiamo tra un mese, se Deus quiser.



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