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Conforti: il devoto di san Giuseppe, il santo della Provvidenza

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San Guido Conforti, battezzato anche con i nomi di Maria Giuseppe, ebbe sempre una sentita devozione per il grande patriarca. Il 9 marzo 1879, all'età di 14 anni, volle iscriversi alla "Pia unione di S. Giuseppe". Per l'occasione egli compilò la dichiarazione, controfirmata dal rettore mons. Andrea Ferrari, che inizia così: "Io seminarista Conforti Guido, per accrescere il culto e la devozione verso san Giuseppe, padre putativo di Gesù Cristo e sposo purissimo di Maria Vergine Immacolata, mi unisco con gli altri aggregati, a questa Pia unione...".

"Invito" anche per i missionari

Nei "propositi" degli esercizi spirituali, quando era ancora studente di teologia (1884 e 1885), il Conforti rinsalda questa devozione: "Tutte le azioni del lunedì le consacrerò alle anime purganti; quelle del martedì all'angelo custode; del mercoledì a san Giuseppe; del venerdì al S. Cuore; della domenica alla SS. Trinità per tutti gli eretici e infedeli". Lo stesso proposito lo ripete nel 1888, alla vigilia dell'ordinazione sacerdotale, con l'aggiunta del "giovedì a Gesù nel Sacramento".

San Guido ha inculcato la devozione a san Giuseppe ai suoi missionari, menzionandola nelle "costituzioni" dei saveriani e nella "lettera testamento". E l'ultima lettera circolare scritta ai suoi missionari (1931) finisce così: "Per l'intercessione della Regina degli apostoli, di san Giuseppe e dell'inclito nostro protettore san Francesco Saverio, ci sia Dio sempre largo delle sue grazie, ci confermi nel proposito di ser­virlo sino all'ultimo nella nostra vocazione e ci benedica".

Toni poetici di ammirazione

San Guido ha insegnato la devozione a san Giuseppe anche alla sua diocesi. Il 19 marzo 1921 il vescovo tesse un elogio di san Giuseppe con toni poetici di ammirazione e di lode. "Egli è il più santo tra i patriarchi; è come un vasto giardino di primavera, come il firmamento, come l'oceano le cui acque non hanno misura... Giuseppe per tanti anni ebbe dinanzi allo sguardo la Vergine SS.ma... Chi, dopo Maria, trattò più familiarmente con Gesù se non Giuseppe? Mi sembra di vedere questo eccelso santo chiamarci tutti a sé, per colmarci delle sue grazie...".

Rivolgendosi in particolare ai sacerdoti, san Guido afferma: "Noi pure, imitando san Giuseppe, dovremo un giorno salvare - in certo qual modo - la vita di Cristo dalle insidie di tanti nemici... In ogni situazione, interponiamolo a nostro intercessore presso Dio, per averlo poi nostro aiuto e conforto nel punto estremo della vita".

Anche noi saveriani raccomandiamo all'intercessione di san Giuseppe i nostri amici e benefattori, particolarmente in questo mese di marzo.



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