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Missione è stare con la gente

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Essere segni viventi della speranza

Sono stato missionario in Congo per sei anni. Sono tornato a Cabras a fine estate e passerò a Parigi un anno per studiare. Volentieri condivido con voi la mia esperienza missionaria.

Per formare i giovani saveriani

Ho lavorato a Kinshasa, la capitale del Congo, nella formazione dei giovani che desiderano diventare missionari saveriani. Durante l'anno di noviziato essi si preparano ad entrare nella nostra congregazione. Lo scorso anno abbiamo avuto 9 giovani novizi, 6 del Camerun e 3 del Congo.

Lavorare nel campo della formazione dei giovani che aspirano alla vita missionaria è per me un'attività nuova. Ma è stata un'esperienza interessante, perché stando a contatto diretto con i giovani, ho potuto conoscere di più la loro cultura. Ho cercato di capire come i valori della vita religiosa e missionaria - cioè i voti di povertà, castità e obbedienza - possono essere vissuti nella loro cultura.

La vita religiosa e le culture africane

Nelle culture africane il non avere figli è un fatto grave; quasi una maledizione di Dio. Perciò si deve spiegare e far capire loro che rinunciano sì a una famiglia propria, ma per spendere la vita a servire tutte le famiglie, tutta la comunità. L'obbedienza nella tradizione africana è intesa come sottomissione.

Non criticano mai l'autorità; fanno quello che tu ordini; obbediscono senza discutere o dialogare. Gli africani vivono la solidarietà e l'accoglienza all'interno della propria tribù e famiglia. Noi missionari cerchiamo di far capire loro che la solidarietà deve esprimersi verso tutti.

Li aiutiamo a comprendere il valore della vita cristiana e ad assumere una nuova mentalità, superando certi tabù con la parola del vangelo.

La missione oggi

Oggi c'è un nuovo modo di fare missione, non più basata sull' aiuto, ma sulla convinzione. Ripetiamo che la vita cristiana è uno stile di vita da vivere insieme, nella chiesa; insistiamo per unire gli insegnamenti del vangelo con i valori della propria cultura, come l'avrebbe vissuta Gesù.

Il missionario deve essere una  persona pronta al dialogo con la comunità, in cammino con essa per scoprire il modo migliore di seguire Gesù. La parrocchia diventa centro di aggregazione, di accoglienza dei giovani, di animazione degli adulti, di educazione dei bambini e delle famiglie.

Adesso in Congo, un Paese in guerra da vari anni, occorre insistere sulla preparazione dei giovani e sulla scuola. Una buona scuola dà la possibilità di formare una mentalità critica, di pensare con la propria testa e di cambiare vedute. Fino a quando la gente non attuerà questo cambiamento, difficilmente la situazione cambierà in meglio.

Una situazione difficile

Chi è al potere pensa a se stesso e al proprio gruppo tribale, più che al bene della nazione. Per rappresentare le varie fazioni o gruppi etnici, si è cercata una soluzione con un presidente, Kabila, e quattro vice presidenti.

È difficile amministrare un Paese otto volte più vasto dell'Italia e sotto i condizionamenti di influenze straniere, che si inseriscono per sfruttare le sue immense ricchezze: uranio, petrolio e coltan, che serve per i circuiti dei telefonini. Nel Paese domina ancora un’economia di guerra, mentre la gente riesce appena a sopravvivere.

Missionari di speranza

Prima della guerra la chiesa zairese era molto vivace. Ci sono stati vescovi che vivevano con la gente, denunciando le ingiustizie. L'arcivescovo ·di Bukavu, mons. Munzihirwa, sostenitore della pace, è stato ucciso. A causa della guerra, ora c'è una situazione di stallo; i vescovi, pastori del popolo che soffre, sono ostacolati.

Ma devo dire che si vedono le premesse di un risveglio. La maggior parte dei missionari e delle missionarie – comprese le saveriane Gemma Loi e Teresina Andria - sono rimasti a condividere le difficoltà e i rischi della gente. Senza i missionari la gente non ha punti di riferimento.

La Chiesa ha bisogno di persone che si compromettano per il bene del Paese. La missione più importante è stare con la gente, vivere con loro, per essere segni di speranza.



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