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Missione, dovere di tutti i cristiani

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Il mese di ottobre, tradizionalmente noto come il “mese missionario”, ci ha offerto l’opportunità di riflettere con più attenzione sul compito che è dato a ogni credente di trasmettere il vangelo. Nessuno può egoisticamente disinteressarsi della salvezza e della felicità degli altri, ma ciascuno, secondo la vocazione ricevuta, può e deve spendersi per loro. Infatti, la nostra identità di figli di Dio ci rende responsabili dei nostri fratelli e sorelle.

Sempre e dovunque, i cristiani sono chiamati a lavorare per la costruzione del Regno di Dio. Vi coopera di più chi sa donarsi. Vivere in dimensione missionaria e universale significa accogliere la sovrabbondanza dello Spirito Santo e lasciarsi condurre al largo, nello spazio sconfinato della carità. Significa decidersi ogni giorno, in concreto, affrontare sempre nuove “partenze”, per aderire al Signore e andare, con Lui, verso il prossimo. Tutti siamo chiamati e mandati. Abbiamo la grande responsabilità di trasmettere quello che abbiamo ricevuto con fedeltà e gratuità. Ci impegniamo così in una vita cristiana che sia veramente testimonianza dell’amore di Dio per l’umanità.

Come Lui ci ha amati, noi dobbiamo amarci; come Lui ci ha perdonati e sempre ci perdona, anche noi dobbiamo perdonarci. Si tratta di vivere Cristo e di farci dono reciprocamente della grazia che riceviamo da Lui, in modo che la vita diventi comunione di amore. L’attività missionaria deve anzitutto avere inizio nel cuore, con una radicale conversione dall’egoismo all’amore, da se stessi a Dio e al prossimo. Non varrebbe nulla, infatti, attraversare l’oceano e raggiungere fisicamente popoli d’altra cultura e tradizione, se non si fosse disposti a “perdere” se stessi, sull’esempio di Gesù. La risposta data al Signore è sempre quella dell’amore e corrisponde al suo, perché è Lui che ci ha amato per primo e non sapremmo amare se non avesse Lui stesso riversato in noi il Suo amore.

Questo amore, però, non deve essere soffocato da altre passioni o da durezze che si interpongono nel rapporto con il Signore e i fratelli; è una fiamma che deve poter divampare nel nostro cuore e avvolgere tutti. Inoltre, non dobbiamo mai dimenticare che una testimonianza di carità sincera nella propria comunità - come in famiglia - può rendere più credibile il vangelo. La vera missionarietà si dimostra con il sentirsi mandati proprio a coloro con i quali, concretamente, il Signore ci fa vivere. Se il nostro cuore sarà tanto grande da accogliere tutte le persone, potremo essere sempre e ovunque testimoni credibili, portatori di luce, di pace e di santa gioia.



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