Il monastero, chiesa in missione
Essere missionari significa, infatti, diventare conformi a Cristo. Tutti siamo chiamati a diventare un vangelo vivente che gli altri possono leggere, una “buona notizia” così semplice e trasparente da poter essere compresa da tutti. Proviamo allora a metterci davanti a Gesù, chiedendoci: “Sento come Lui? Penso come Lui? Agisco come Lui?”.
Cerchiamo di essere veramente cristiani, in modo tale che chi ci vede possa vedere Gesù, chi ci ascolta possa sentire la Sua Parola, chi fa l’esperienza della nostra attenzione, della nostra carità, della nostra benevolenza viva l’esperienza dell’amore di Dio; chi fa l’esperienza della nostra generosità e capacità di sacrificarci per gli altri conosca il suo amore, quell’amore che si è spinto fino all’estremo sulla croce. Il carisma della vita monastica consiste nel situarsi nel cuore del mistero di Cristo e della Chiesa per agire unicamente con la forza dello Spirito, che è Amore.
Quindi, si può affermare che ogni monastero è “una chiesa in missione”. Anche stando semplicemente in monastero, nell’ordinarietà, possiamo accogliere tutti nel nostro cuore e nel pensiero, nella preghiera e nell’offerta della vita. Allora anche la nostra esistenza diventa apostolica, perché dal nostro posto “di servizio” possiamo tradurre il vangelo in pratica, dando testimonianza di fedeltà e correndo con lo spirito in tutto il mondo.
Abbazia “Mater Ecclesiae”, Isola san Giulio, Orta (VB)