Maremma: Che vita a Nomadelfia!
“Legge di fraternità”
È il nome composto di una Comunità-proposta di vita del discorso della montagna di Gesù. Il nomadelfo è "l'uomo diverso", radice delle Beatitudini, tanto interiorizza te dal fondatore di Nomadelfia: don Serafino Saltini.
"L'uomo è diverso" Sua raccolta di riflessioni
Nel 1931 nasce la prima Comunità-spuria (don Zeno e il suo primo figlio, Danilo, ragazzo ex carcerato) che dà il via al sogno cristiano in Fossoli di Carpi: prima l'Opera Piccoli Apostoli, con Danilo e altri piccoli della parrocchia nudi e abbandonati a loro stessi. Ne diventa padre in solido. Una ragazza di soli 18 anni, facendo voto morale di maternità, fu loro madre. Nasceva la prima madre di vocazione: Irene.
Le sedi di Nomadelfia: l'ex campo di concentramento di Fossoli, poi la Maremma Grossetana, sito attuale. Tornando a Irene e a chi come lei. .. Tutti i figli della Comunità, accolti o figli naturali di matrimoni tra uomini e donne nomadelfi, sono figli delle amorevoli cure delle madri di vocazione. Oggi si contano 350 nomadelfi, raggruppati in 11 gruppi famiglia.
Ciascun gruppo famiglia comprende 3-4 famiglie aperte. La scuola nomadelfa è scuola vivente e la scuola famiglia è per tutti i bambini educati ed istruiti dalla pre-scuola (la nostra materna) alla maturità. Solo gli esami vengono sostenuti in scuole statali.
26 salemitani e no, a Homadelfia
Noi, pellegrini salernitani, eravamo guidati dai padri Saveriani Ezio e Pierre e partimmo dal piazzale antistante il Vestuti di buon'ora il 24 marzo scorso, per giungere in quel di Grosseto verso le 15 dello stesso giorno. E fu sera e fu di nuovo mattino e poi alle 15 del 25 ripartimmo alla volta di Salerno e dintorni...
Amore senza riflettori
La semplicità e la normalità dei nomadelfi respirammo dall'arrivo che, non fu con frizzi e lazzi, ma nella quotidiana routine di accoglienza che li caratterizza come popolo. Sono volontari di fede genuina, per parafrasare ciò che disse la signora Maria (biologa nomadelfa) nostra guida attraverso il suo popolo: "Essere nomadelfo è vocazione, noi siamo volontari".
Spirito sovrumano e spirito umano
Noi sapevamo qualcosa di Nomadelfia da un volantino amorevolmente preparato da Enzone e Rocco due dei pellegrini tra noi, e ci aveva colpiti, tra tutto, l'assenza di liti in Nomadelfia. Il signor Sandro, nostra seconda ed esemplare guida nomadelfa, commentò: "Da quando Nomadelfia esiste ci sono stati tanti malati di ulcera". Era ormai Lucio per tutti, dalla metonimia di Marco, col "riccio capello" alla Battisti. Emozioni e spirito veicolato dal nostro pregare, cantare e ridere incessanti.
Un gioco d'azzardo
Proviamo a chiudere gli occhi per qualche minuto e immaginiamo anche un solo pensiero cristiano in ognuno di noi, lì presenti a vivere Nomadelfia per un giorno, fatto azione nelle nostre normali vite, sarebbe già un bilancio di 26 nuovi semi nomadelfi fuor di Maremma, nelle nostre società avanzate. Riapriamo gli occhi e cerchiamo di scommettere anche per un'opera buona che renda il quotidiano più nomadelfo a tutti noi. Buona vita a tutti!