L’incontro con le delegate missionarie a Cagliari e Macomer
Hanno risposto all’invito per l’incontro di dicembre nella Casa di Cagliari le Delegate missionarie, insieme ad alcuni amici dei Saveriani. Erano una cinquantina, provenienti da Carbonia, Villa S. Pietro, Pula, Selargius (città e Spirito Santo), Cagliari, con diverse dalla parrocchia Madonna della Strada, da Capitana (Quartu), Elmas, Sardara, Monastir, Pabillonis, Assemini, Asuni e Cortoghiana. Padre Paolo Maran, responsabile della Zona Sud, ha ricordato i Saveriani e le Missionarie di Maria-Saveriane sardi defunti (il cui profilo è raccolto in un libro). Ha spiegato che, attraverso la comunità di Cagliari, l'aiuto va alle missioni, sotto forma di progetti. Padre Pinuccio ne ha illustrato alcuni, finanziati da benefattori, da una parte degli Otto dies e da amici, oltre che dall’impegno delle Delegate. Infine, durante l'Eucaristia, p. Paolo ha ricordato i 50 anni di ordinazione presbiterale. Poi ci siamo riuniti al piano superiore per condividere il pranzo, preparato dalle cuoche e da altre volontarie.
Sabato 16 dicembre 2023 le delegate e gli amici dei missionari del Nord Sardegna hanno avuto la possibilità di incontrarsi, riflettere e prepararsi al Natale. Erano presenti, oltre che da Macomer, anche da Padria, Benetutti, Paulilatino, Silanus, Riola Sardo, Narbolia 15 persone in totale. Ho guidato l’incontro insieme a p. Sergio Cambiganu. Partendo da un racconto di tanti secoli fa (la sentinella nuragica), abbiamo visto che anche noi oggi siamo invitati a fare le medesime esperienze di vita che hanno vissuto coloro che ci hanno preceduto. L’essere sentinelle vuol dire ascoltare e vedere, vivendo il servizio (ce lo hanno insegnato i genitori e tante persone che hanno contribuito alla nostra crescita umana e spirituale) che diventa aperto al mondo. Anche in questo Natale, dovevamo portare a tutti (come hanno fatto i pastori e i magi) la gioia e la pace che Gesù ci dona, riempiendoci il cuore. Ci siamo lasciati con l’impegno di fare sempre del nostro meglio per rendere il mondo e le persone migliori. A chi chiedeva cosa bisogna fare, Madre Teresa rispose: “il primo che deve cambiare sono io”.