Skip to main content

Lettere da Treviso e Forlì

Condividi su

Che ne pensa delle iniziative del nostro sindaco?

Abito a Treviso. Le scrivo perché vorrei sentire il suo parere su alcune affermazioni circa i Terzomondiali che vivono tra noi pronunciate dal sindaco della mia città e su alcune sue iniziative prese nei loro riguardi. La ringrazio per l’attenzione.

  • Mario G. - Treviso

"Evangelizzare" non significa "convertire"

Caro p. Ettore, è da molto tempo che desidero scriverle. Mi dà ora lo stimolo a farlo una lettera pubblicata su "Missionari Saveriani" di aprile scritta da Cesare C. di Taranto, che chiede: "Lei scrive per i buddisti o per tutti noi?". Grazie dal profondo del cuore per quelle parole della sua breve, chiara risposta: "Tanti popoli che adorano Dio, lo pregano come noi cristiani, anzi, a volte, con maggior impegno e coerenza". Anch’io ho avuto la fortuna di venire a contatto con altre fedi e culture e razze, e per fortuna!

Perché sono state proprio le fedi degli altri ad "evangelizzarmi", sono stati i nomadi musulmani, i protestanti africani, i monaci indu e buddisti: un faro puntato in profondità e a recuperare dagli "altri" quei valori cristiani che la mia Chiesa amata e infedele ha perduto per strada nella sua millenaria presunzione di convertire, di educare, avendo il monopolio delle verità.

Caro p.Ettore, meno male che c’è qualcuno come lei, come Turoldo, come Balducci, che hanno il coraggio di dirlo che lo spirito del Cristo è più grande di noi, delle nostre Chiese, delle nostre dottrine, dei nostri dogmi, delle nostre contaminazioni culturali. Non credo di essere la sola a rimanere dentro queste chiese perché ci stanno uomini come voi, altrimenti si scapperebbe via a gambe levate.

Mi sconcerta la nostra sicurezza, questa forza di essere così numerosi, folle oceaniche che s’impongono con le loro celebrazioni universali, paghe di una "grazia a basso prezzo"; ma non capaci di attuare l’unico comandamento, il solo messaggio eversivo, rivoluzionario dell’amore che davvero ci distinguerebbe e definirebbe cristiani. Non ho ancora "elaborato" la ferita del cuore inflittami da un prete intelligente, colto, stimato che dei miei due amici buddisti (persone autentiche, dedite alla meditazione e alla conversione) ha commentato ironicamente: "Buddisti? Macché buddisti, sono niente!". È stato uno schiaffo tremendo, e non perché sono amici, ma perché sono buddisti, e del buddismo un teologo come Rahner (quindi al di là di ogni sospetto), scrive: "Il buddismo è l’unica realtà religiosa con cui il cristianesimo è chiamato a porsi a confronto".

Perdoni lo sfogo, ne faccia ciò che vuole. Il suo giornale fa sentire, possibile e attuabile il sogno di Tonino Bello, la "convivialità delle differenze" e lei, se le è concesso, continui a proporla. Con gratitudine.

  • Maria Teresa B. – Forlì

 

Risponde Padre Ettore

Ringrazio Maria Teresa per la sua stima e per gli incoraggiamenti. Certo che vedermi porre nel numero dei profeti quali Turoldo, Balducci, Tonino Bello, mi sconcerta. Quelli sono giganti, io una semplice moschicina che svolazza qua e là e tenta di pungere, di tanto in tanto, qualche ippopotamo che neppure si accorge di quelle punzecchiature tanto la sua corteccia è coriacea e incartapecorita. Ma ogni tanto salta fuori una Maria Teresa che mi esorta e mostra che almeno qualcuno è sensibile a certe sollecitazioni. Se poi mi vengono poste domande come quelle contenute nella lettera di Mario, non resisto alla tentazione di pungere il pachiderma. Questa volta ne ho addirittura due, di pachidermi, e il discorso è in piena sintonia con quanto ho scritto nella prima pagina di questo mese e nei vari articoli che ho raccolto nel Paginone. Fatti accaduti mesi fa; ma il trascorrere del tempo non cancella lo stupore e la sgradita sensazione che si prova nel leggere le notizie pubblicate dai giornali.

Per ordine del sindaco di Treviso, tale Giancarlo Gentilini, da alcuni parchi della città sono state tolte le panchine perché, pare, "venivano sempre usate dai Terzomondiali". Lo stesso personaggio ha affermato (copio letteralmente dai giornali): "Dovremmo far vestire gli extracomunitari da leprotti, così i nostri cacciatori avrebbero l’opportunità di esercitarsi al tiro". Recenti statistiche indicano che nella sola provincia di Treviso lavorano onestamente 26 mila extracomunitari, impegnati in fatiche non più sopportate dai cittadini italiani.

Caro Gentilini, non basta l’assoluzione dall’accusa di istigazione all’odio razziale, decretata dal tribunale perché il fatto non sussiste, per rifarsi la dignità perduta.

Un altro pittoresco pachiderma, certamente insensibile alle mie lievi punzecchiature, è il sindaco di Cernusco sul Naviglio (27 mila abitanti), tale Paolo Frigerio, che ha fatto multare un sacerdote per aver affittato "abusivamente" la casa ad un albanese (Corriere della Sera 25/5). Ma l’iniziativa più disgustosa di questo esemplare umano sta nel fatto d’aver promesso cinque milioni a chi avesse inondato di liquami un campo di nomadi accampati nelle vicinanze. Un’affermazione ripetuta una decina di volte di fronte ai cronisti, accorsi a frotte attirati dalla ghiotta notizia. Ineffabile sindaco Frigerio, mi consenta una domandina impertinente: "I cinque milioni di premio da consegnare all’intraprendente agricoltore li avrebbe scuciti dal suo portafoglio, o da quello dei contribuenti?".

Di fronte a questi esempi che ci vengono propinati addirittura da sindaci che governano larghe porzioni di cittadini italiani, l’uomo qualunque si chiede: "Ma in che mani siamo?". Certo, ce li siamo scelti noi. Ma allora la preoccupazione si fa ancora più grande. Non ci sembra di vivere in contrade piene di gente malata e fobica, intollerante e razzista, animata più da odio "contro" che da amore "pro". Si legge che in Italia più di quattro milioni di persone si dedicano al volontariato. Allora ci si chiede: "Da dove esce questa nuova specie di pitbull, liberi dal guinzaglio, che si ergono a difensori della nostra società? Come potremo esortare i nostri ragazzi all’educazione civica e al rispetto dei valori cristiani, se dai cittadini che portano la fascia tricolore e che hanno ricevuto il compito di governarci con buonsenso, equità e saggezza, arrivano tali esempi?".

Le pagine di questo numero del giornale vorrebbero spingere i lettori alla riflessione. Se arrivassero a cambiare la mentalità di qualcuno o anche solo spingerci alla solidarietà verso i fratelli meno fortunati, avrebbero raggiunto il loro scopo.

  • p .Ettore, sx.


Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 5345.37 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Gennaio 2004

P. Lanaro: "Pace in terra agli uomini"

In attesa dell'ultimo kamikaze ... Puntualmente, a mezzanotte del 25 dicembre, dall'altare è risuonato l'augurio natalizio. Un tempo, forse lontan...
Edizione di Gennaio 2010

Il medagliere saveriano: p. Gianandrea Tam

Al castello Sforzesco di Milano, il 26 novembre è stata presentata a un folto pubblico un'opera straordinaria del prof. Rodolfo Martini dal titolo ...
Edizione di Settembre 2007

Programmi e proposte ad Ancona

Cari amici, settembre è il tempo nel quale tutto comincia di nuovo. Si guarda avanti, ci si rimbocca le maniche, si studiano le mappe e i possibili...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito