Laicato saveriano: I giovani volti della missione
"Diventa il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". Questa frase di Gandhi, citata durante la preghiera al convegno missionario dei giovani a Foligno (dal 29 agosto al 2 settembre), è stata una preziosa indicazione per mettere in pratica quanto abbiamo riflettuto e discusso in quei giorni. I temi erano impegnativi: sono stati spiegati da tre missionari (p. Gargano dall'Asia, p. Marano dall'Africa, p. Raschietti dall'America latina) e poi approfonditi in laboratori molto dinamici. Hanno coinvolto tutti, anche a livello emotivo.
I tre saveriani, insieme ad alcuni giovani delle loro missioni, hanno portato in mezzo a noi un po' della ricchezza dei popoli di cui condividono le sorti.
I volti e le storie dei popoli d'Asia, che vivono "il dialogo della vita", ci hanno aiutato a comprendere che c'è dialogo solo se si parte dalle persone e dalla relazioni umane.
I volti e le storie dei popoli d'Africa, che vivono l'attesa della giustizia e della pace, ci hanno aiutato a comprendere che l'unica strategia possibile per la pace e armonia è l'incontro tra le persone, a cominciare da ciò che unisce e appassiona (sport, musica...), perché scoprire che gli altri non sono poi così diversi da noi.
I volti e le storie dall'America latina, infine, ci hanno aiutato a comprendere la bellezza e la gioia della corresponsabilità nella missione della chiesa: i giovani coinvolti nelle parrocchie in Brasile costituiscono l'80% dei fedeli.
Anche i pomeriggi sono stati molto intensi. Con la simpatica formula del "processo alla missione", sono state messe a confronto opinioni diverse sui temi trattati. Partendo da una provocazione, iniziava un acceso dibattito per poi giungere alla sintesi curata dal missionario del giorno. Il pomeriggio dedicato all'Africa è stato caratterizzato da un pellegrinaggio ad Assisi. Abbiamo ricordato storie di ingiustizia e riconciliazione, per poi concludere il percorso con il sacramento della confessione e la "firma" di un patto di solidarietà su uno striscione di stoffa, con tanti colori diversi. Una ciotola di riso e un bicchiere d'acqua sono stati la nostra cena, seduti intorno allo striscione: un piccolo segno di condivisione con un continente che attende giustizia.
Ci sono stati forti momenti di spiritualità, con le meditazioni di Teresina Caffi, e di piacevole divertimento con canti e musical missionario, la posta e i giochi. Tutto questo in una stupenda atmosfera di gioia, entusiasmo, amicizia e profonda comunione.
Ideato e preparato per i giovani, il convegno resta una tappa importante anche nel cammino di noi adulti che, come cantavamo nell'inno, hanno "per casa il mondo e la missione è il sogno!".