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Padre Mario Celli, il ritrattista

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Con p. Mario Celli ci siamo incontrati a inizio ottobre del 1960 al Pontificio Collegio Leoniano di Anagni (Frosinone), il seminario maggiore per il Lazio. Lui, originario di Monteporzio Catone, proveniva dal seminario di Frascati; io dal seminario della Sabina. Ad Anagni abbiamo compiuto insieme gli studi del liceo classico fino all'anno di propedeutica, accompagnati dai professori gesuiti, tra cui il grande storico p. Giacomo Martina e ip. Adolfo e p. Paolo Bachelet, fratelli di Vittorio Bachelet, ucciso dalle BR nel 1980.

Quel "buco" sempre pieno

Già dai primi giorni di scuola Mario ci ha colpiti tutti per il modo di maneggiare matite e penne: i nostri erano scarabocchi; i suoi erano disegni finissimi, ritratti perfetti di chi gli stava attorno. Gli bastavano pochi tratti di matita o di china e quattro pennellate di colore e il ritratto era pronto. Immaginate la nostra invidia per questa sua dote!

Ma c'era anche un altro motivo d'invidia. Accanto al "camerone" - dove erano sistemati i trenta letti della nostra classe, isolati da due sipari di alluminio - c'era una piccola stanza dove ognuno aveva un "buco" per le cose personali. Il "buco" di Mario era sempre pieno di ogni bendiddio: salame, porchetta e buon vino dei Castelli...: tutte vivande che i famigliari gli rifornivano puntualmente ogni domenica pomeriggio. I "buchi" di noi altri, invece, che venivamo da ben più lontano, restavano sempre vuoti, e li affittavamo - a modico prezzo - a lui e all'altro amico frascatano sempre ben fornito e grande appassionato di calcio, Angelo Trinca.

Dote nascosta per un anno

È stata la meditazione quotidiana, il pomeriggio o la sera in cappella, seguendo il libro "La vita interiore" del saveriano p. Amato Dagnino, a orientarci verso la scelta della vita missionaria con i saveriani. Avevamo conosciuto e apprezzato i saveriani di passaggio al seminario Leoniano, in particolare l'allora p. Walter Gardini, che ci aggiornava sui grandi temi missionari e conciliari. Eravamo quattro compagni di classe ad aver stretto l'amicizia missionaria: Celli, Codini, Trinca e io.

Abbiamo compiuto l'anno di noviziato insieme a Nizza Monferrato (Asti), sotto la guida del severo maestro p. Francesco Cavallo. Ricordo il giovane Mario attento alle parole del maestro, devoto e serio nella preghiera, sereno e allegro nelle varie attività della giornata. Ci insegnava anche a cantare con la musica Gregoriana, sempre con il suo diapason all'orecchio, per avere il tono giusto. Ma per un anno intero, l'artista Mario ha dovuto tenere nascosta la sua dote artistica: il noviziato non era il tempo per manifestare e valorizzare le proprie capacità naturali - almeno secondo la mentalità del maestro Cavallo...

Dall'Africa al Brasile

Finalmente il 3 ottobre 1965, nella casa madre di Parma, Celli, Codini e io siamo diventati "saveriani" con i voti religiosi. La chiesa era stracolma, anche perché quell'anno a fare la professione dei voti eravamo ben 103 giovani da varie parti d'Italia: il numero più alto nella storia della nostra famiglia saveriana. Da Monteporzio Catone erano venuti i fratelli Celli, con l'immancabile damigiana e un quarto di porchetta!

Insieme, abbiamo studiato teologia a Parma, fino all'ordinazione sacerdotale. Poi ci siamo separati: io avevo scelto l'Asia e sono partito per il Bangladesh; lui aveva scelto l'Africa, recandosi in Burundi. Dopo vari anni in Africa, si orientò per la missione in Brasile dove lavorò dal 1981. In Brasile è esploso il suo genio di artista, in funzione della catechesi, della liturgia e della missione. I suoi disegni realizzano sempre una sintesi teologica profonda; nei suoi volti traspare sempre la bellezza dell'anima. Ultimamente si era dedicato in particolare a Guido Conforti, il santo che l'aveva affascinato con il suo sorriso e per lo zelo nella predicazione del vangelo in tutto il mondo.

Ci ha lasciati, a soli 68 anni, in un ospedale di San Paolo in Brasile.

Lo immagino ora ancor più indaffarato a dipingere ritratti di sante e santi o a dirigere un pezzo del grande coro, in paradiso.



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