La terra stanca di Tucumã
Missione tra i contadini delle praterie
Padre Luigi Anzalone è un saveriano siciliano di Caltanissetta. Missionario in Amazzonia da molti anni, è stato superiore dei saveriani della regione al nord del Brasile e insegnante al centro di animazione e formazione missionaria della diocesi di Belém. Nonostante ciò, si firma sempre "Mafia".
Ero rimasto a Belém sette anni: tre a servizio dei saveriani, come superiore, e quattro a servizio dei vescovi della regione amazzonica per la formazione dei seminaristi. Ora ho girato pagina e spero di rimanere tra questa gente contadina per un bel po'.
Un salto di 1000 chilometri
Da un anno mi trovo con p. Giuseppe Borghesi, saveriano cremonese, a Tucumã, nella missione di Nostra Signora Aparecida. Da Belém, capitale dello stato del Pará, sono venuto verso l’interno, come desideravo. Per darvi un’idea, è come se fossi passato da Milano a Reggio Calabria. Più o meno, ho fatto un salto di mille chilometri, verso quella che una volta era "la foresta". Oggi abbiamo solo vaste praterie per il bestiame. L’unica foresta è nella riserva indigena, oltre il fiume Fresco; ma anche questa è già senza mogano.
La parrocchia di Nostra Signora Aparecida comprende una cittadina di 20.000 abitanti; altri 10.000 abitanti sono sparsi nelle campagne attorno, per un raggio di 200 chilometri. Le comunità da visitare sono 80 in tutto. Riusciamo a visitarle solo due volte l'anno. Allora la gente riesce a ricevere i vari sacramenti...
Bestiame e violenza
La maggior parte della popolazione proviene da altre parti del Brasile, specialmente dalle regioni centrali e settentrionali. Vent'anni fa queste zone erano disabitate. Durante l’epoca dei militari è iniziata la colonizzazione della zona, destinata soprattutto al pascolo di mandrie. Oggi è una delle zone più ricche di bestiame di tutto il Brasile.
Ma le condizioni delle strade, dell'assistenza sanitaria, della scuola e di tutti i servizi sociali sono veramente precarie. D'altra parte, l'indice di violenza, ingiustizia e corruzione è elevato. Tanto per citare un caso, recentemente è stato spiccato il mandato di arresto al sindaco: avrebbe fatto fuori un consigliere comunale. Naturalmente, prima di farsi acciuffare, il primo cittadino di Tucumã è scappato un po' più in là!
In cerca di terre giovani
La gente, però, è buona e intraprendente; lavora e produce. Molti sono venuti qui con il sogno di avere un pezzo di terra e dare un futuro ai propri figli. Solo che, dopo vent’anni, la terra si è stancata - come dicono da queste parti. Le praterie si sono riempite di erbe cattive e il bestiame trova sempre meno pascolo per nutrirsi...
Perciò molti abbandonano la terra, vendendola ai “fazendeiros” latifondisti, che sono meccanizzati e penetrano ancora più dentro, in cerca di terre giovani. Entrano cioè nella foresta, abbattono gli alberi, bruciano e così via. Molti sono già penetrati nelle riserve indigene e fra poco avremo il ripetersi della storia che va avanti così, ormai da cinque secoli!
Le nostre scelte pastorali
Il mio lavoro, in questo primo anno, è stato di conoscere le varie comunità. Le ho già visitate tutte. Naturalmente, siccome per grazia di Dio sono prete da trent’anni, ho fatto il mio dovere professionale con molto piacere e soddisfazione.
Nelle mie scorrerie per questa vasta missione, la media della Toyota 4x4 è stata di 50 chilometri al giorno. Con tutte le avventure che le strade di terra, più o meno battuta, riservano specialmente nella stagione delle piogge. Ma queste ve le lascio immaginare.
Invece voglio parlarvi un po' dell'organizzazione della parrocchia e dei nostri progetti per il 2004. Abbiamo fatto l’incontro annuale dei coordinatori e dei catechisti delle comunità: un centinaio di persone, che costituiscono l'assemblea parrocchiale. Abbiamo fatto le scelte pastorali. Quest'anno ci dedicheremo di più alla famiglia, ai giovani e ai bambini, specialmente quelli abbandonati o in difficoltà. Il problema dei "ragazzi di strada", specialmente in città, è un fenomeno davvero preoccupante. Siamo dunque in piena attività.
Conto sulla vostra preghiera e amicizia, per continuare felice e contento la missione che mi è stata affidata.