La storia di Fufu /2: Nome dall’origine incredibile
Nella prima puntata (settembre) accennavo che Fufu in lingua kiswahili significa "Risorto". In Africa è tradizione dare ai bambini un nome che ricordi la circostanza in cui sono nati. Se il bambino nasce durante un temporale, probabilmente verrà chiamato "Tuono" o "Tempesta"; se nasce mentre la madre è in viaggio, sarà chiamato "Safari"; se una bambina nasce mentre è in corso una lite, sarà chiamata "Vendetta". E così via... Nei villaggi si trovano nomi molto vari, tristi o gioiosi, e perfino di animali: Leone, Elefante, Leopardo...
Pronti alla triste sepoltura
Sulla vicenda di Fufu mi sono informato direttamente dai suoi genitori. Mi hanno raccontato che una sera, quando aveva solo un anno, era caduto a terra improvvisamente, forse per la fame. Nel vederlo immobile, i famigliari si erano convinti che il bambino fosse morto. Così Fufu aveva rischiato di essere sepolto... vivo! Anche perché la popolazione bashi usa seppellire la salma a poche ore dalla morte.
La mamma Safina, i fratelli e i vicini del villaggio, compiute le rituali lamentazioni funebri attorno al corpicino del piccolo, si erano avviati in corteo verso il luogo della sepoltura, seguendo il fratello maggiore, che si era caricato sulle spalle la salma del fratellino.
L'inatteso colpo di scena
Era stato stabilito che la sepoltura avvenisse in una fossa, da scavare a pochi metri dalla capanna, sotto l'ombra di un banano. Iniziò lo scavo con di un rottame di zappa, inadeguata a quel lavoro. Poiché il tempo richiesto per togliere la terra si stava prolungando, il fratello maggiore, stanco di attendere in piedi, decise di poggiare per terra il corpicino.
Ma nel deporlo dalle spalle al terreno, il corpicino gli scivolò dalle braccia, ricevendo un forte colpo in testa. Alla botta, il corpo del bambino riprese a muoversi e tutti i presenti, esterrefatti davanti a questa inattesa sorpresa, anziché dire "Non era ancora morto!", gridarono: "È risorto! È risorto!".
Il nome descrive la vita
In realtà, prima che avvenisse lo svenimento, il nome del bambino era "Masunbuku". Ma la tradizione dei bashi - diffusa anche in altre popolazioni africane - sostiene che se una persona muore, con essa muore anche il suo nome. Perciò i famigliari avevano già considerato morto il bambino Masunbuku, di fatto e di nome, a partire dal momento in cui lo hanno visto per terra immobile.
Inoltre, tutti i presenti erano convinti che il bambino Masunbuku fosse risorto. Perciò il nome più appropriato da dargli non poteva essere altro che "Fufu", che significa appunto "Risorto". Così nella parola "Fufu" non c'era solo il nome di una persona, ma anche il richiamo della storia vissuta in un momento così singolare della sua vita.