Campo scout a Piaggine, Chi ha rubato la spada di Shannara?
Un furto in piena regola, consumato nell'ombra dal "signore degli inganni". Quando, come, dove, perché? È necessario fare un passo indietro nel tempo. Ci aiuta il racconto del druido Allanon che abbiamo scovato tra i libri di una biblioteca antica che solo noi lupetti scout del "Salerno Primo" potevamo trovare.
Tra fantasia e realtà
Così comincia la storia che Akela ci ha raccontato sui monti incantati di Piaggine, nel meraviglioso Cilento, durante le vacanze di branco dal 29 giugno al 4 luglio.
"Io sono Allalon, druido sopravvissuto. Prima che muoia, voglio raccontarvi la storia delle quattro terre". Ci parla di quei tempi antichi dove la tecnologia era sfuggita al controllo degli uomini e tutti erano in guerra contro tutti. Alla fine pochi uomini erano rimasti in vita per custodire i segreti che avevano scritto nei libri.
I druidi avevano guidato le razze alla pace. Ma qualcuno disse che la magia nera poteva risolvere tutti i problemi. Brona e i suoi seguaci la presero per sé, furono cacciati via e meditarono di vendicarsi. Si combatterono innumerevoli guerre, ma furono sconfitti. Secoli dopo ritornarono all'attacco, guidati dal "signore degli inganni". A qualcuno rimase la spada magica di Shannara.
Tante prove giorno dopo giorno
I lupetti hanno accolto l'invito dividendosi nei tre popoli: gli umani, i nani e gli elfi. Hanno cominciato anche loro a prepararsi. Con l'aiuto di un menestrello, hanno conosciuto anche la storia del folletto Orbil che alla fine ha cambiato il nome in Libro, dopo aver incontrato Gesù e il vangelo.
Le prove si susseguivano giorno dopo giorno. Tra le più impegnative c'è stata la scalata al monte Vivo, da dove si può vedere l'arrivo del nemico. In un attacco pomeridiano, il male ha rubato loro la spada. Ma dopo un'ora e mezza di ricerca, hanno segnalato al guardiano del campo che la spada era stata ritrovata.
Si sono cimentati nella costruzione degli aquiloni, delle meridiane solari e nello studio di erbe e piante dell'oasi del Piesco. Una caccia al tesoro ha permesso loro di ritrovare le tre pietre magiche. Mancavano solo le canzoni. Ma a questo hanno provveduto i genitori, arrivati in forze per aiutarli nella battaglia finale.
Quelle parole importanti
I ragazzi si sono rinforzati con parole importanti: accoglienza, semplicità, talenti, verità, conoscenza di Gesù. Tutto questo è stato portato nel santuario della Madonna di monte Vivo. Con l'aiuto di Gesù e Maria hanno definitivamente sconfitto il "signore degli inganni".
Così, la festa è cominciata. Nessuno poteva tacere. La vittoria era completa. Scendendo nel grande prato, ai piedi della chiesa, hanno lanciato nel cielo una mongolfiera, per dire a tutti che i lupetti scout del "Salerno Primo" hanno vinto. Insieme si può vincere.