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La sfida di ''uscire e andare''

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Si è svolto ad Assisi dal 29 aprile al 3 maggio il convegno missionario giovanile (Comigi) dal titolo, “Tre personaggi in cerca d’amore”. In realtà erano quasi trecento i giovani che si sentono cercatori dell’amore autentico: quello che ti riempie la vita come una boccata d’aria fresca in una giornata afosa d’estate.

Segni di resurrezione oggi…

Le riflessioni sui tre personaggi in cerca d’amore - il discepolo “amato”, Tommaso e Maria di Magdala - hanno segnato il ritmo del convegno. Gli spunti di riflessione forniti dai relatori sono stati condivisi nelle cosiddette “officine”, dove abbiamo potuto raccontare quello che ci aveva colpito di ogni personaggio e collegarlo alla vita quotidiana.

Della lunga e interessante presentazione del discepolo amato (Giovanni), mi ha colpito una frase che ho sentito fortemente mia: “Vedere tombe vuote e scoperchiate, dove gli altri vedono sepolcri…”. Come vorrei che gli occhi di Giovanni fossero anche i miei, per guardare i segni di resurrezione nella realtà a volte difficile e insidiosa che ci circonda, dove il Signore si fa presente, quasi in maniera inaspettata!

Quanto è difficile amare!

Della riflessione su Tommaso sono arrivato a questa sintesi: “Ognuno ha il suo modo di amare”.

Siamo diversi e siamo chiamati ad amare in modo diverso, secondo ciò che siamo. Possiamo vivere l’amore - quello che Gesù ci ha insegnato - in un modo del tutto singolare: è il mio modo, è quello che esce da me nell’imitare il Risorto.

Per quanto riguarda la figura di Maria di Magdala, mi sono portato a casa quest’altra frase: “Amarsi davvero è guardare con gli occhi dell’altro”.

Quanto è difficile amare! Quanto è difficile sradicare il nostro punto di vista, il nostro orgoglio per riuscire a immedesimarci negli occhi degli altri.

Musical e pellegrinaggio

I giovani del Comigi hanno partecipato anche ad altri due eventi significativi. Il primo è stato lo splendido musical realizzato da Scalamusic, riguardante storie di immigrati. Gli scalabriniani, che vivono il loro carisma vivendo con i migranti, hanno realizzato un’opera davvero notevole: con ballo, canto e recitato, raccontano la storia di alcuni migranti che hanno lasciato il loro Paese in cerca di una vita migliore.

L’altro evento è stato il pellegrinaggio dalla basilica di Santa Maria degli Angeli fino alla chiesa di San Rufino, passando per la basilica del Poverello di Assisi. La preghiera, la camminata, il canto e la testimonianza sono stati elementi che hanno coronato il nostro convegno missionario.

Ci aspettavamo 500 partecipanti; ne sono venuti poco meno di 300.

Ma ho incontrato giovani attenti, in ricerca, sensibili ed entusiasti di Gesù, della sua Parola e della sua missione, pronti ad accettare la sfida di uscire e andare.



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