Il campo scuola apre in estate
Luisa, mamma ed educatrice di Cagliari, racconta la sua esperienza al campo estivo dai saveriani di via Sulcis, nel 2014. È un invito ai giovani perché facciano questa esperienza nel 2015 a Macomer.
Mentre tutti gli istituti scolastici erano chiusi per l’estate, presso la casa saveriana di Cagliari apriva i battenti una straordinaria sessione scolastica per aspiranti investigatori. Il gruppo di adolescenti della parrocchia Beata Vergine Assunta in Sardara, i Jump over, hanno partecipato al campo scuola dal titolo “Sherlock Ormes: sulle tracce di Gesù”.
Per una settimana intera alcuni insegnanti detective hanno addestrato i nuclei investigativi formati dagli studenti per renderli capaci di riconoscere un crimine e individuarne il colpevole. Le lezioni di criptografia, illusioni ottiche e disegno di identikit sono diventate un pretesto per far riflettere i partecipanti sulla propria vita, per renderli capaci di vedere oltre le etichette,
vincendo il fascino delle illusioni che il mondo propone, decriptando i codici nascosti e intravedere quella Verità che sola ci rende liberi.
Mattino e pomeriggio
Le giornate si aprivano con la preghiera e il canto dell’inno della scuola, che invitava a chiedere occhi nuovi per vedere chi ci cammina accanto. La mattina prevedeva una sessione di lezioni teoriche; il pranzo rifocillava corpo e spirito, grazie alle coccole culinarie di Ida e Angela.
Il pomeriggio era invece dedicato alle lezioni pratiche. È stata proprio l’esperienza sul campo a coinvolgere maggiormente i ragazzi. Ogni sessione d’indagine prevedeva il ritrovamento di un indizio sul caso. Così si sono susseguite la testimonianza di padre Gianni Zampini sui suoi lunghi anni di missione in Colombia, quella di don Carlo Follesa sul suo lavoro nel mondo delle dipendenze, l’incontro con i fratelli che frequentano la mensa Caritas di viale Fra’ Ignazio e l’esperienza al loro servizio.
Il vangelo fa ancora presa
È l’ennesima dimostrazione che per i ragazzi il vangelo fa presa solo quando incontra la loro vita, quando vi si rispecchiano. Ed è arrivata logicamente la soluzione del caso di sparizione: Gesù non è scomparso, ma è presente in ciascuno di noi e particolarmente visibile lì dove si soffre. Lui non è venuto per spiegare la sofferenza, ma per riempirla della sua presenza.
È stata per i ragazzi un’importante esperienza di preghiera e condivisione, che li ha resi protagonisti della loro formazione. Hanno messo in discussione cose nelle quali credevano; hanno sofferto per cercare i “perché” della loro vita e hanno scoperto un Dio presente e vicino.
Ha concluso il campo una bella liturgia penitenziale, con la consegna di una croce, segno del mandato a essere nella vita cercatori dell’unica Verità.
I saveriani amici…
Un ringraziamento particolare al parroco don Vincenzo, che ha promosso e permesso questa esperienza, ai saveriani p. Gianni, p. Massimo e p. Giuseppe, che hanno fatto sentire i ragazzi non ospiti, ma amici. E naturalmente il grazie più grande va a Dio, per il dono prezioso di questo tempo di crescita condivisa e di vita comunitaria.
L’appuntamento per il 2015 è a Macomer: dal 13 al 19 luglio per ragazzi; dal 21 al 26 luglio per ragazze. Vi aspettiamo numerosi…