La predisposizione del cuore
Mons. Biguzzi, vescovo saveriano emerito ha 80 anni come papa Francesco. In un’intervista, ha raccontato questa fase dell’età.
Tutto parte da dentro. Quando una persona è animata dal fuoco di Cristo l’età non conta nulla. Importantissima è anche la consapevolezza dei propri limiti, che però non diventa un freno all’azione. L’età è solo un fattore anagrafico e papa Francesco lo sta dimostrando.
In lui c’è la novità di un linguaggio a cui nessuno, prima della sua elezione, era abituato. Chi prima di lui aveva parlato di “chiesa in uscita, ospedale da campo, cultura dello scarto”? Lo stesso vale anche per i gesti, altri validi strumenti di comunicazione: la lavanda dei piedi ai carcerati, le visite e gli incontri al di fuori di qualsiasi cerimoniale, il viaggio a Lampedusa e tanto altro ancora.
Tutte queste cose raccontano di una freschezza, di una giovinezza interiore che affascina gran parte della chiesa e del mondo.
Sono convinto che papa Francesco sia un grande dono di Dio. Il suo vissuto, che ancora sfugge agli europei, e la sua esperienza fanno riferimento a un modello di chiesa che naturalmente prende posizione contro le ingiustizie e situazioni di povertà di diversa natura. Ciò l’ha portato a visitare tre nazioni africane in cui si combatte un segmento di quella guerra mondiale “a pezzi” spesso evocata. Così come la decisione di aprire il giubileo della misericordia nella Repubblica Centrafricana dilaniata dalla guerra.
C’è un proverbio africano che dice che un anziano seduto vede più lontano di un giovane in piedi.
La cultura africana, tra l’altro molto religiosa, coglie le intenzioni e i gesti di questo Papa oggettivamente non più giovane, ma dotato di uno sguardo che sa arrivare molto lontano.
L’augurio che mi piacerebbe far arrivare a papa Francesco è quello di continuare sulla strada intrapresa, perché sta guidando la chiesa con la gioia del vangelo, ricordandogli che
la giovinezza è prima di tutto una predisposizione del cuore.