La missione fino alla fine, P. Roberto Beduschi
Ascoltato e benvoluto da tutti
Dopo la beatificazione di mons. Conforti, fui mandato a Pirajù per fare animazione vocazionale. Così partecipai alla festa dei 50 anni di sacerdozio di p. Roberto Beduschi. La stessa cosa fu ripetuta l’anno scorso, per il traguardo dei suoi 60 anni di Messa.
Le sue parole di saggezza
Ricordo l’esempio di obbedienza di p. Roberto, quando nel 1996 fu trasferito da Pirajù a Cantagalo, in una parrocchia con molte comunità disperse, alcune delle quali formate dai “senza terra”. Era certamente una sfida per un uomo di 75 anni. Ma lui lo considerò solo un lavoro molto... "missionario". Non andava più solo; lo portavano in jeep. Ma era sempre pronto a evangelizzare.
All’inizio del 2001 p. Roberto fu trasferito in un quartiere di Piracicaba, con 39mila abitanti. Due terzi delle persone erano cattolici, mentre un terzo apparteneva a una trentina di sette evangeliche. Già con 80 anni sulle spalle, ma sempre lucido, egli diffondeva messaggi di grande spiritualità. Ci alternavamo nelle Messe, nelle attività pastorali in parrocchia e nelle 16 comunità cristiane: lui, p. Beto (saveriano brasiliano) e io. Lo portavo con me alle riunioni del consiglio parrocchiale e ai raduni delle comunità. Alla fine della lectio, con la parola di Dio commentata e applicata alla vita reale, c’era sempre la sua riflessione, molto apprezzata da tutti.
Conforti, il terzo patrono
Nel 2005, p. Roberto fu trasferito a Hortolàndia, ed io lo portai là, a 60 chilometri di distanza, nella casa del noviziato dei saveriani, dov’è "maestro" il bergamasco p. Alfiero Ceresoli. Per due anni egli è stato per i novizi un modello di obbedienza e umiltà. Diceva: “San Francesco Saverio è patrono delle missioni per la sua grande attività missionaria; santa Teresina del Bambin Gesù lo è stata per le sue preghiere e sacrifici per i missionari; mons. Guido Conforti dovrebbe essere il terzo patrono delle missioni, per l’Unione missionaria del clero: sacerdoti che lavorano in un luogo e offrono tutto - preghiere e azione pastorale - per l’evangelizzazione del mondo intero”.
La Messa funebre si è tenuta a Pirajù. La sua salma è stata portata nel cimitero, accompagnata da moltissima gente. Padre Roberto è stato sepolto vicino alla chiesa del cimitero, dove ogni primo lunedì del mese è celebrata la Messa.
Il suo corpo risusciterà nell’ultimo giorno, ma l’anima è già nella casa del Padre e contempla il volto di Dio, nella gioia piena ed eterna.