La missione diventa vita
Nella sua eredità spirituale, il Fondatore afferma che "la vita apostolica, insieme alla professione dei voti religiosi, costituisce in sé quanto di più perfetto, secondo il Vangelo, si possa concepire...". Questa frase è fondamentale per i suoi figli religiosi e, per analogia, anche per noi laici. Vivendo come battezzati la vita cristiana, intensamente unita alla vita apostolica, ci porta al risultato di essere testimoni della buona novella, fedeli al comando di Gesù: andate in tutto il mondo e predicate la buona Novella.
Quando si prende coscienza di questa missione, essa diventa vita. Cioè, tutto quello che si fa quotidianamente diventa vita cristiana, chiedendo a Dio di concederci “lo spirito di fede viva che ci faccia vedere Dio, cercare Dio, amare Dio in ogni cosa”. Ciò significa cercare di condividere la ricchezza del Vangelo nella nostra persona, in famiglia, nel lavoro, nella società e, secondo la situazione in cui un laico è chiamato a vivere, recarsi da coloro che non hanno ancora ricevuto il messaggio del Vangelo.
Ciò non si realizzerà se non si vivono esperienze personali davanti al Crocifisso e all’Eucaristia, che ci permettono di avere un incontro personale con Dio attraverso la preghiera nelle sue varie forme, la devozione per la Vergine Maria, l'amore e la realizzazione delle virtù cristiane.
Che Dio ci conceda, come laici saveriani, di fare nostro il carisma di san Guido Conforti e di accrescere la nostra fede. La nostra vita sia specchio dei valori evangelici, umani, spirituali e missionari che sono stati ereditati dalla vita del Fondatore. Insieme ai missionari saveriani, facciamo in modo che nostro Signore Gesù possa essere conosciuto e amato da tutti.